di Pietro Tonti

Vi sono delle differenze sostanziali nell’agone pre elettorale del momento a Isernia. I partiti, i personaggi che con sacrifici nel corso degli anni, hanno costruito un largo consenso elettorale e reggono gli stessi numeri, nonostante avversità politiche dettate dal momento storico amministrativo sulla città, sono bersaglio di liste civiche create ad hoc con l’intento di soppiantare il vecchio per proporre un nuovo usato.

Ci spieghiamo in termini più comprensibili. All’interno di questi movimenti civici che si riconoscono in un centro riformatore, portatori di novità, albergano  personaggi che rappresentano passate amministrazioni legate un tempo a noti personaggi politici, gli stessi personaggi che oggi contestano facendone parte integrante, proponendosi come candidi candidati, con programmi nuovi; quell’ arroganza che vorrebbe soppiantare chi fa politica da sempre, per proporsi vergini alle elezioni comunali di ottobre.

Un remember  yesterday, paragonabile all’ascesa dei pentastellati, dove si vorrebbe catalizzare solo per novità, non per meriti, consenso elettorale per soppiantare la politica e i personaggi legati ai partiti. Mentre chi fa politica attiva da sempre, portatori di consenso elettorale, con cautela, ascolto e modestia aprono a ogni possibilità pur di dare stabilità alla città per il prossimo futuro.

Abbiamo contezza dell’epilogo storico del M5S, partito da un consenso straordinario del 40% e dopo pochi anni di amministrazione sceso a percentuali risibili: l’improvvisazione in politica non paga.

Osserviamo a Isernia il tutti contro tutti, ogni gruppo è portatore di una verità sacrosanta che stenta a comprendere l’altra e in questo modo giungere ad accordi condivisi sarà impossibile.

Intanto, in risposta all’articolo di ieri in cui ci chiedevamo se la Dottoressa Scarabeo potesse ancora rappresentare la candidata sindaco di riferimento per la nuova compagine Italia Viva, Azione e Nexus, ci risponde che non vi sono state novità che potessero escluderla da questo ruolo, ma neanche passi in avanti nell’indicare con certezza che sia lei il riferimento di questa triplice alleanza. In sintesi, alla fine della giostra, come al solito saranno i consensi quelli che conteranno per essere eletti. Nel caos assoluto, mentre il centro sinistra medita con i pentastellati cercando di trovare appigli per integrare consensi con l’appoggio del nuovo movimento Volt, silente da alcune settimane, dopo un sondaggio sui principali punti focali su cui basare un programma elettorale; la politica partitica di centro destra si guarda intorno alla ricerca del candidato sindaco che può fare la differenza. Vengono a galla i soliti nomi validi su cui poter contare, Melogli, Mauro, Di Giacomo, continuano ad essere nominati da più parti, ma senza che gli interessati diano conferme sulla loro eventuale disponibilità. Non è il momento di fare passi avanti, troppe incognite e futuro incerto.