di Pietro Tonti
A che gioco si sta giocando sui tavoli politici in vista delle comunali a Isernia del prossimo autunno?
Una domanda che ha molteplici sfaccettature. Dovremmo interrogare, qualora fosse possibile, il filosofo tedesco Martin Heidegger, per comprendere la natura umana e l’esistenzialismo ad essa legata, per affrontare scevri da condizionamenti e ragione cosa potrebbe accadere nel contesto pre elettorale di una piccola cittadina come Isernia. Per il momento poniamo da parte la filosofia, soffermandoci sui fatti.
Dalle ultime novità del fine settimana, osserviamo nel centro sinistra la conferma dell’unione tra PD e il M5S, con i satelliti di questa alleanza che si attivano tra i diversi soggetti di appoggio ad un eventuale sindaco condiviso. Volt, Italia Viva, Azione, sono si, movimenti nazionali, ma con numeri di consensi che sulla platea del voto si affacciano per la prima volta in Molise. Non si comprende quali percentuali possano scaturire da questa alleanza per poter ribaltare un risultato scontato come la vittoria di un centro destra, il quale ancora possiede la capacità elettiva per ottenere la vittoria alle prossime amministrative.
Dobbiamo dire che anche nel centro destra non vi è luce in fondo al tunnel di eventuali accordi, anzi si rendono sempre più manifeste intolleranze e posizioni avverse, le quali generano confusione e malcontenti all’interno dei partiti.
La seconda riunione di ascolto del centro destra, stimolata dall’Onorevole Forzista Annaelsa Tartaglione, sabato mattina presso l’aula consiliare della provincia, si è rivelata incongruente. Ad essa hanno partecipato tutte le anime del centro destra, escluso Fratelli D’Italia, quindi Michele Iorio, Filoteo Di Sandro e Quintino Pallante. Una triade che rappresenta in questo momento tutto e il contrario di tutto all’interno dello stesso movimento della Meloni.
Le motivazioni addotte per la mancata presenza, l’attesa di un incontro romano per stabilire le condizioni da portare ad un consesso più ampio, al fine di indicare chi potrà essere il candidato di riferimento alle prossime comunali.
Non sappiamo chi possa rappresentare Fratelli D’Italia nelle prossime riunioni, forse le indicazioni romane andranno più nella direzione di chi dovrà interloquire con i partiti di centro destra tra i tre personaggi di spicco dei meloniani, che sulla scelta del candidato sindaco.
In questo marasma, Iorio sarà costretto a riveste un ruolo apicale nelle decisioni di Fratelli D’Italia, non sappiamo se in questo momento possa rimpiangere di essere confluito in questo movimento per le estreme divisioni interne nel Molise. L’ex Presidente della Regione, non può permettersi di perdere le elezioni a Isernia, altrimenti verrebbe apposta una grossa ipoteca sulla sua volontà di ricandidarsi alla guida della regione Molise alle prossime amministrative. Dovrà dimostrare di contare ancora e di decidere sul candidato.
Le larghe intese di cui ha parlato recentemente, sarebbero solo di facciata, alla fine cercherà di dare il suo placet ad un personaggio che magari già ha scelto quale candidato di riferimento.
Gli altri partiti a questo punto che faranno? In questa tornata elettorale l’idea che emerge è di una unità difficile da poter far quadrare nel centro destra. Nonostante vi sia la consapevolezza che portare due tre candidati per i diversi partiti di riferimento, potrebbe rivelarsi un massacro, con una sinistra che potrebbe avanzare e vincere addirittura le elezioni.
D’altro canto, vi è chi si convince che l’unica scelta di opportunità sarebbe quella di candidare per continuità il sindaco uscente Giacomo D’Apollonio. Fino ad oggi nessuno lo ha indicato, ma si sa che a distanza di circa 90 giorni dalle elezioni può accadere tutto e magari le motivazioni per ricandidare ‘D’Apollonio ancora non emergono.
Potrebbe essere proprio la litigiosità e i personalismi dei singoli partiti a dover costringere tutti a puntare sul sindaco uscente, per non smentire se stessi e il lavoro degli ultimi 5 anni. Potrebbe giungere dallo stesso Iorio una eventuale benedizione, chissà?
In questo frangente si vorrebbe far credere ai cittadini che le responsabilità amministrative dell’ultimo quinquennio siano solo ed esclusivamente del sindaco, ma sappiamo che le divergenze in Consiglio comunale e l’opposizione primaria è giunta dagli esponenti di centro destra che puntarono su Melogli alle passate elezioni, il quale arrestò la sua corsa con il ballottaggio. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Certamente siamo solo alle prime schermaglie elettorali, ma l’idea di una estrema divisione è oramai palpabile.