Il 10 giugno, Comune elettoralisticamente più grande del Molise seguito a ruota da Larino, Venafro sarà chiamato in cabina elettorale per rinnovare il proprio consiglio comunale.

Un appuntamento  decisivo per la città e tante sono le considerazioni che accompagnano tale prossima scadenza. Partiamo da chi è presente nella imminente tornata elettorale e di riflesso chi è assente. Premesso che le due liste in competizione sono civiche, va detto che in esse c’é tanto centro politico (gli stessi due candidati sindaci, Alfredo Ricci e Nicandro Cotugno, appartengono in effetti al centro), abbastanza sinistra e praticamente niente destra. La destra infatti, che alla vigilia si diceva pronta a scendere in lizza con propri esponenti ufficiali, al tirar delle somme non appare ufficialmente presente e la cosa sorprende non poco, alla luce della storia politica della destra a Venafro. Evidentemente in corso d’opera le cose sono andate diversamente da come si pensava inizialmente da parte della destra venafrana. E come la destra è assente, analogamente non sono della competizione elettorale venafrana del prossimo giugno né la Lega né i Cinquestelle. Entrambi tali realtà politiche hanno ritenuto evidentemente di lasciare ad altri il Comune di Venafro, evitando di proporre propri esponenti nei raggruppamenti civici in lizza. I motivi ? Chiederli ai diretti interessati ! Passiamo ai venti candidati consiglieri. In dieci sono consiglieri comunali uscenti (il resto degli uscenti ha preferito farsi da parte), per lo più giovani e con tanti nomi che per la prima volta si affacciano alla politica cittadina. Manca tanto della classe adulta e più matura della città, il che ha sorpreso non poco l’opinione pubblica. Perché siffatte e così numerose assenze tra quanti sono più avanti negli anni e che avrebbero potuto dare tanto ? Disamore per la politica, fenomeno questo crescente ? Certamente è una delle possibili risposte. Gli umori e le perplessità dei poco meno 8.000 elettori venafrani ? Molti e diversi, da rendere al momento indecifrabili i loro possibili umori elettorali in cabina. Si andrà a votare da parte della massa degli 8.000 (circa) aventi diritto ? Certamente sì, anche perché i 22 candidati (aspiranti sindaci compresi) stanno “battendo” e “chiedendo” ovunque e dappertutto, spalleggiati anche da familiari, fidanzate/i, parenti ed amici, per cui alla fine ci sarà comunque una consistente affluenza in cabina elettorale. Nel 2013, in occasione delle ultime amministrative venafrane, si ebbe una percentuale di votanti del 76%, un dato indubbiamente alto. Quest’anno ? Risposta difficile ! Si accennava alla propaganda in atto ed alla richiesta del voto “porta a porta”, “tavolino di bar  a  tavolino di bar”, “marciapiede a marciapiede” … ! Si utilizzano tutti i mezzi, si ricorre ad ogni espediente pur di catturare simpatie e voti : dal manifesto dinanzi all’attività commerciale di famiglia, al balcone di casa, all’amico che distribuisce mini depliant nei bar, per strada, al mercato e ovunque s’incontri gente. Una campagna elettorale cioè che si “combatte” tra manifesti, locandine, depliant, foto, slogan stampati, “santini” ect. mentre mancano del tutto confronti, discorsi, comizi, approfondimenti e via di questo passo. Nessuno parla cioè, nessuno si fa conoscere ufficialmente alla piazza  e si preferisce, come  detto, tutt’altro. La gente di Venafro che ne pensa ? Non mancano perplessità e la cosa è abbondantemente palpabile ! Ad ogni modo il 10 giugno prossimo Venafro cambierà giocoforza registro, lette le tante novità in lizza in entrambi gli schieramenti che si confrontano.

Tonino Atella