Il prezzo dell’olio, nonostante l’abbondanza del prodotto, non scende mantenendosi sugli 8 € al litro

La questione della scomparsa della scritta “Venafro Città dell’olio”

di Tonino Atella

E’ in corso la campagna dell’olio a Venafro, tra le più apprezzate Città dell’Olio d’Italia e piazza storicamente rinomata per la qualità olearia che viene prodotta.

Ne “cantavano” lodi, pregi e meriti gli antichi romani, fanno altrettanto uomini e donne del terzo millennio.

Nel presente periodo infatti si raccolgono olive un po’ dappertutto dalla collina alla pianura, e si continuerà così sino ai primi di dicembre se non anche oltre data l’abbondanza del prodotto quest’anno.

Annata fortunata quindi relativamente alla quantità del frutto, con alberi stracarichi di olive. Non manca in taluni casi  la cosiddetta “mosca”, ossia l’insetto che attacca l’oliva, ma il prodotto colpito da tale “mosca” è di gran lunga minimo quantitativamente.

Ergo, di olio quest’anno a Venafro se ne produrrà veramente tanto e al solito di pregevole qualità per fragranza, sapore, gusto e leggerezza, anche se la quantità prevista non pare debba far abbassare il prezzo di vendita del prodotto.

Otto euro, in media, il prezzo lo scorso anno dell’olio venafrano ed analogamente otto euro quello di quest’anno! Chi sperava cioè di risparmiare qualcosa, è destinato a restare deluso. Nel frattempo i frantoi sia privati che cooperativi di Venafro e Comuni limitrofi stanno lavorando a pieno regime data l’abbondanza del prodotto conferito e non conoscono momenti di pausa o rallentamenti.

Stagione positiva, fortunata ed abbondante quindi, quella olearia 2018 in corso a Venafro, con unanime soddisfazione.

Restando in tema di olio venafrano, prodotto pregevole ed apprezzato da tutti, resta da riferire che anni addietro sulla spalletta del ponte del viale della stazione ferroviaria che scavalca la trafficatissima Colonia Giulia venne affisso un mega cartellone con la scritta “VENAFRO CITTA’ DELL’OLIO”.

Tanto si ritenne di fare data la continua presenza di intenso traffico interregionale su gomma e quindi come intelligente forma pubblicitaria del prodotto tipico venafrano.

La cosa soddisfò un sacco agricoltori e produttori venafrani di olio che l’accolsero con vero piacere, ricavandone pubblicità e consistenti ritorni economici. Poi però un bel giorno si ritenne di rimuovere quella scritta per sostituirla con l’attuale “CITTA’ DI VENAFRO”, che oltretutto non ha motivo di essere trovandosi nel cuore dell’abitato.

E’ come se a Roma, in piazza del Popolo cioè in pieno centro, si installasse una segnaletica stradale con la scritta “Città di Roma”! Assolutamente fuori luogo, così come l’attuale scritta segnaletica sulla spalletta del ponte del viale ferroviario a Venafro, cioè in pieno centro abitato.

Ma soprattutto, facendo immotivatamente sparire la scritta “Venafro città dell’olio”, si è privato il settore olivicolo cittadino di un prezioso ed indispensabile veicolo pubblicitario dello storico prodotto della terra venafrana. Si rimedierà “ripiazzando” la precedente scritta, giusti i desiderata degli olivicoltori della città ?