La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS, nella sigla Inglese), è una patologia cronica molto diffusa nella quale si presentano interruzioni dell’attività respiratoria durante il sonno, che portano al risveglio. Risvegli brevi, anche di 2 o 3 secondi, che in genere non vengono neanche ricordati. Ma in una notte può succedere anche centinaia di volte, e questo impedisce un sonno adeguato e regolare.

La patologia è sicuramente molto sottovalutata dal pubblico, eppure si calcola che interessi oltre un milione e mezzo di persone in Italia. E gli effetti sono importanti, a cominciare dalla sonnolenza durante il giorno, che può essere causa di gravi incidenti. Ma chi soffre di OSAS ha anche un maggior rischio di patologie cardiovascolari spesso invalidanti, e se soffre anche di diabete, il controllo della glicemia diventa più difficile.

Per dare il giusto peso alla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, l’I.R.C.C.S. Neuromed promuove un convegno ECM (Educazione Continua in Medicina) dal titolo “Russamento ed Apnee del Sonno: uno, nessuno, centomila”. L’incontro si terrà martedì 19 giugno, a partire dalle ore 9.00 nella Sala conferenze del Parco tecnologico Neuromed di Pozzilli. Un dibattito con cui si intende ampliare l’orizzonte conoscitivo delle apnee notturne fornendo alla medicina generale e alla medicina specialistica gli strumenti operativi per gestire correttamente il sospetto diagnostico, utilizzando una bussola di orientamento fra i diversi approcci terapeutici possibili.

 

Il convegno sarà anche occasione di confronto tra gli specialisti delle diverse branche coinvolte: neurologica, metabolica, cardiologica, otorinolaringoiatrica e odontoiatrica, che spesso lavorano sul problema del paziente in modo isolato dagli altri professionisti in causa.

 

“Negli ultimi anni l’armamentario terapeutico delle Apnee Notturne si è arricchito di notevoli contributi da parte della letteratura scientifica odontoiatrica – spiega il dottor Andrea Romigi, responsabile scientifico del convegno ed a capo del Centro per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Sonno I.R.C.C.S. Neuromed – ed è sicuramente giunto il momento di considerare a pieno titolo l’opzione offerta dal posizionamento di dispositivi di avanzamento mandibolare”. Si tratta di apparecchi che, inseriti nella bocca, fanno avanzare leggermente la mandibola e la lingua, aprendo maggiormente le prime vie aeree e opponendosi al loro collasso durante il sonno (la causa di russamento e apnee notturne).

 

“Una fattiva speranza – conclude Romigi – è che questo convegno possa aprire, forse per la prima volta nel contesto locale, una strada di ampia e attiva collaborazione tra la componente medica e quella odontoiatrica per la gestione multidisciplinare dell’OSAS”.

 

 

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