“Si spera nel neo commissario regionale alla sanità per risolvere le delicate questioni!, è il parere di un tutor.

di Tonino Atella

Grido d’allarme, preoccupato e responsabile, da parte dei tutor dei ricoverati del Carsic, ossia di coloro che hanno in affidamento quanti sono ospiti del Centro di Recupero Sociale degli Invalidi Civili di Via Garibaldi a Venafro e devono provvedere alle loro necessità. Motivo delle preoccupazioni : l’esiguità delle somme mensili percepite per ciascun affidamento in rapporto agli impegni da affrontare. L’illustrazione in sintesi del problema da parte di uno di tali tutor che preferisce l’anonimato : <Quale tutor si percepisce la pensione sociale minima dei soggetti in affidamento e nei confronti dei quali si deve procedere ad ogni sorta di necessità, eccezion fatta per vitto ed alloggio cui provvede il Centro presso cui sono ospitati. Se cioè per urgenze varie devono lasciare l’Istituto e, ad esempio, essere ricoverati in una struttura sanitaria o fare altro, spetta al tutor provvedere al loro abbigliamento, al ricovero, all’eventuale carrozzella su cui spostarsi, all’assistenza quotidiana tramite persona apposita ed altro ancora. Tutta una serie di impegni reali ed irrinunciabili che il più delle volte mettono in difficoltà finanziaria il tutor che, a fronte di quanto percepisce, deve fronteggiare situazioni assai delicate e complesse, che sistematicamente vanno ben oltre quanto il tutor stesso riceve>. Quale la possibile soluzione a siffatte consistenti problematiche umane, sociali e finanziarie? <Occorre adoperarsi perché agli ospiti del Carsic -aggiunge il tutor- venga riconosciuto anche l’assegno di accompagnamento col quale cercare di risolvere le loro effettive necessità. Sia chiaro nessuno vuole arricchirsi sulle spalle di tali soggetti per i quali ci si adopera tantissimo, ma occorre responsabilmente rendersi conto delle difficoltà che noi tutor siamo costretti a fronteggiare molte volte in proprio. Del resto sulla stessa lunghezza d’onda trovasi anche l’Istituto di Via Garibaldi, che da tempo sostiene l’esiguità delle rette giornaliere di ciascun ricoverato e ne chiede revisione ed aumento>. A chi rivolgere l’istanza che indubbiamente ha tanta valenza socio/umanitaria? <Il Molise -conclude l’interlocutore- da pochi giorni dispone di commissario straordinario e di sub commissario della sanità regionale. Mi permetto “bussare” a tali porte, sperando di avere ascolto, attenzione ed impegni conseguenti. Stiamo parlando di soggetti con patologie particolari che richiedono la massima attenzione e responsabilità da parte di tutti: da noi tutor alle istituzioni pubbliche>.