La rinuncia ai fondi per realizzare un nuovo ospedale, penalizzerebbe irrimediabilmente la sanità in tutta la provincia e i suoi abitanti.
In questo contesto il Consigliere comunale Vincenzo Di Luozzo è lapidario. La disponibilità che il Presidente Commissario Toma ha offerto alla città pentra per portare al centro degli investimenti una sanità di qualità, non può essere preda di dietrologie, di rancori e strumentalizzazioni politiche.
Isernia ha bisogno di un nuovo ospedale, di attrezzature all’avanguardia, di un nosocomio che possa essere attrattivo per reparti e specializzazioni, per gli stessi medici e infermieri, i quali – sic stantibus rebus – con una struttura ospedaliera vetusta e disorganizzata, come quella dell’attuale Veneziale, non sono certamente allettati nell’accettare incarichi. Anche per questa motivazione i bandi di nuove assunzioni vanno deserti.
130 milioni di euro disponibili, tra cui 44,5 milioni di euro della ripartizione dei fondi del PNRR e i 79 milioni dell’Art. 20 (Edilizia sanitaria), i cittadini di Isernia non possono lasciarsi sfuggire un’occasione così importante, ne va del futuro stesso della salute pubblica. In questo contesto, le critiche di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, risultano fuorvianti, quando si afferma che la politica con la “P” maiuscola, quella che ascolta, avrebbe chiesto: “cosa vi serve? “ e avrebbe ascoltato.
Secondo questa visione sarebbe bastato ridare una sistemazione ai reparti dell’attuale ospedale cittadino, per avere una sanità di qualità. Come se Toma fosse estraneo alla sanità e alle esigenze dell’ospedale Veneziale, con lui direttore generale e dirigenti. Qualcosa che potrebbe avere a che fare con la filosofia dell’assurdo.
Voglio ricordare – afferma Di Luozzo – che in 40 anni questa struttura ospedaliera ha dato a Isernia quanto è stato possibile, passando per tagli e adeguamenti, in base alla legge Balduzzi. Da decenni si sente la necessità di modernità, di avere una struttura antisismica che possa garantire anche sicurezza ai cittadini in un luogo di cure; non bisogna dimenticare che il Molise è ad alto rischio sismico.
Si indichi un’area dove realizzare il nuovo ospedale, senza indugi, è un’occasione irripetibile. Tali fondi, se non spesi in questa direzione, saranno rimodulati per altro, certamente non per la nostra città. L’attuale esecutivo, animato da un’idea nuova di sviluppo in campagna elettorale, si sta rivelando l’amministrazione del blocco totale a tutto, con l’assenza di lungimiranza.
Risulterebbe che due comuni della provincia, hanno dato disponibilità al terreno per la costruzione del nuovo ospedale, sarebbe gravissimo e una grandissima beffa alla città di Isernia. Dopo il no al Lotto Zero, 124 milioni di euro di fondi da spendere nella nostra realtà, si perpetra la negazione, rinunciando ad un necessario ospedale, un’altra perdita, non solo per la sanità, ma anche per la nostra economia.
Sommando le due misure stanziate, Isernia rinuncerebbe a finanziamenti per 254 milioni di euro. Bisogna comprendere se si vuole continuare a perdere popolazione -conclude il Consigliere Di Luozzo – oppure decidere di offrire nuove opportunità a chi ha deciso di restare in questa città. Parrebbe, con questo atteggiamento critico e rinunciatario che all’amministrazione Castrataro non stiano a cuore le sorti di Isernia e dei suoi abitanti.