In merito alle dichiarazioni del consigliere Angelo Primiani, il consigliere regionale delegato alla digitalizzazione, Andrea Di Lucente, replica:

 

“Sulla comoda poltrona del “non faccio nulla, ma sottolineo i pochi errori” il consigliere Primiani ha preso qualche disservizio della piattaforma per la gestione dei tamponi e ha subito sentenziato: non funziona niente. Eppure migliaia di molisani possono affermare l’esatto opposto.

E’ un processo, questo, consigliere Primiani? No. Qui si tratta di offrire un servizio sempre più efficace a tutti i molisani.

Facciamola un po’ di chiarezza, tecnica e storica. Che la sua è solo una montatura.

Nel giro di pochi giorni, complice Omicron e una maggiore socialità durante il Natale, il Coronavirus è dilagato in tutta Italia. Le centinaia di casi che per mesi sono stati gestiti con il sistema classico (positività e negatività da confermare con tampone molecolare di Asrem su richiesta del medico di medicina generale) sono diventate di colpo migliaia. Ripeto, migliaia. Tutte insieme.

Che fare? Mandare in tilt il sistema? Per fortuna dal governo centrale c’è stato il via libera agli antigenici che si possono fare in farmacia o nei laboratori privati. Così, con punti divisi su tutto il territorio, è stato possibile far fronte alla valanga di richieste. Perché 5mila tamponi al giorno su una popolazione di meno di 300mila persone significa fare quasi screening a tappeto.

Il cambio di normativa e di modello ha pure comportato situazioni ibride: tra il 20 dicembre e il 7 gennaio chiudere il circuito positività/negatività con modalità miste è stato complicato.

Nel giro di pochi giorni è stata pensata una soluzione tecnica che facesse dialogare chi effettuava gli antigenici, il Dipartimento di prevenzione, i sistemi ministeriali (perché Tessera Sanitaria e Green Pass sono del ministero). Bacchette magiche nessuno le ha. Pensi, consigliere, che in altre regioni i pochi disservizi del Molise sono la normalità per tutta la popolazione. Se lo faccia in giro per l’Italia per capire cosa succede altrove. Qui, per giunta, c’è pure la buona volontà di tutti nel gestire i disservizi e risolverli. Altrove, dove la sbatte la testa se qualcosa non va?

E poi, ricordo a tutti i molisani che il personale che si è sobbarcato questa valanga di tamponi è lo stesso che fa i vaccini, che si occupa di migliaia di altri aspetti della prevenzione. Aumentare i medici dall’oggi al domani non è cosa facile. Probabilmente il consigliere Primiani ha la ricetta per produrli in serie come le automobili, ma a noi risulta che per formare un dottore ci vogliano anni, che ci sia un problema enorme di numeri di specializzazioni, che adesso tutto il mondo vuole i pochi medici rimasti in giro.

Sui sistemi che non dialogano, vorrei ricordare che non avremmo potuto bloccarli per sceglierne uno intero. Lo abbiamo fatto in corso d’opera, lavorando la notte, le domeniche, aggiustando ogni volta che sorgeva una nuova esigenza.

Non ci siamo fermati nemmeno adesso. Miglioramenti ci saranno anche nei prossimi giorni.

Al consigliere Primiani, che ringrazio per gli spunti, ribadisco che io ho il sogno di un Molise digitale, al passo con il resto dell’Italia. E a questo sogno non rinuncio, nonostante critiche sterili fatte dalla poltrona di casa da chi mai si sporca le mani per fare, perché troppo impegnato solo a giudicare”.