Elemosinano h24 dinanzi a farmacie e supermercati, rovistano prendendo di tutto nei cassonetti della spazzatura, vanno bighellonando senza meta  per l’abitato con cuffie o telefonino all’orecchio, sostano nelle sale gioco o procedono in bici pericolosamente contro mano sul corso principale

 

Rappresentano un problema di consistente portata sociale e la cosa è sotto gli occhi di tutti.

Trattasi delle decine e decine di  giovani di colore, il numero esatto è impossibile riportarlo, in quanto nessuno ha mai ufficialmente comunicato quanti di tali personaggi risultano accolti e quindi presenti in città, ma certamente a Venafro sfiorano il centinaio- che da mattina a sera girano in lungo e in largo per la città, ospiti di strutture di accoglienza cittadine o provenienti dai centri limitrofi. I venafrani li osservano da lontano, riflettendo su situazione e loro comportamento.

Ma soprattutto tanti venafrani restano a pensare su quanto si prospetta sia per il futuro di tali giovani di colore e sia per il domani della città, essendo impensabile che tali soggetti possano continuare a vivere senza far nulla per giornate, mesi ed anni.

Riflessioni che scaturiscono dalla constatazione che tali giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni non fanno alcunché di produttivo e socialmente utile nel corso delle giornate. In effetti per lo più vanno bighellonando da un capo all’altro dell’abitato, qualcuno è solito frequentare sale giochi, altri elemosinano h 24 dinanzi a farmacie, supermercati e luoghi frequentati, c’è chi predilige rovistare nei cassonetti della spazzatura portando via di tutto (!), c’è chi passeggia con cuffie alle orecchie, chi è attaccato al cellulare, mentre altri in sella a bici in genere malmesse ( si segnalano tra l’altro danni alle auto procurati da tali giovani in bici) sono soliti procedere pericolosamente contromano sul centrale Corso Campano in barba ai divieti di accesso.

Di socialmente utile assolutamente nulla ed è questo che preoccupa i venafrani ! “Le nostre istituzioni pubbliche li hanno accolti dando loro vitto, alloggio e denaro, -affermano in tanti a Venafro- e ritenevamo che le stesse istituzioni  avrebbero provveduto nel breve o medio termine ad un loro inserimento sociale, in maniera da rendersi utili prima di tutto a se stessi e quindi allo Stato che li ospita.

Ed invece passa il tempo, addirittura gli anni e tali soggetti continuano a non fare assolutamente nulla di socialmente utile ! O meglio non ci si preoccupa affatto di programmare un loro diverso ruolo sociale nel nostro contesto cittadino. Tale desolante constatazione in effetti preoccupa tantissimo in prospettiva futura, in quanto è impensabile che giovani di 20/30 anni possano continuare a vivacchiare senza produrre e dare alcunché, dopo aver ricevuto tantissimo.

O forse si pensa che tali ospiti di colore possano continuare a vivere nelle condizioni attuali senza arrecare problemi di sorta ? Francamente riteniamo tutt’altro, in quanto la persona umana ha bisogno naturale di produrre  e fare qualcosa di utile e vantaggioso per se e la società, altrimenti è inevitabile che … il giocattolo possa rompersi, con tutte le conseguenze del caso”. In buona sostanza i venafrani chiedono che le decine e decine di neri presenti in città diano a loro volta dopo aver tanto ricevuto.

Tocca perciò alle istituzioni fare in modo che tanto avvenga, in modo da tranquillizzare i residenti ed offrire a tali stranieri l’occasione d’inserirsi ed offrire il proprio contributo alla collettività che li ospita.

 

Tonino Atella