Il Decreto Imprese varato ieri sera dal governo Conte porta in dote un prestito automatico fino a 25 mila euro per autonomi, negozianti, professionisti e piccole imprese sarà automatico. Le banche potranno erogare queste somme senza attendere il via libera del Fondo centrale di garanzia.

Nel pacchetto di misure varato ieri dal Consiglio dei ministri col nuovo «Decreto imprese», l’Italia arriva a mobilitare risorse per oltre 750 miliardi: 400 miliardi di euro in più rispetto ai 350 già previsti col «Cura Italia». E c’è anche il rinvio di due mesi dei versamenti di tasse e contributi per autonomi e aziende colpiti dalla crisi, per un controvalore pari a circa 10 miliardi di euro, e come previsto il rafforzamento delle norme sul golden power in modo da assicurare al governo maggiori poteri nella difesa delle imprese italiane. Spiega oggi Paolo Baroni sulla Stampa:

Il pacchetto sulle garanzie alle Pmi, esteso anche ai professionisti ed alle imprese sino a 499 dipendenti, in particolare, prevede una garanzia pubblica del 100% per finanziamenti sino a 25 mila euro, senza alcuna valutazione del merito del credito, del 100% (90% a carico dello Stato e 10% dei consorzi fidi) per somme sino a 800 mila euro senza una valutazione sull’andamento delle società che lo richiede e sempre senza valutazione andamentale la garanzia sarà del 90% fino a 5 milioni di euro. In totale ai finanziamenti alle imprese vengono destinati altri 200 miliardi di finanziamenti aggiuntivi senza alcun limite di fatturato.

Poi altri 200 miliardi (ma solo 50 liberati da subito) rappresentano i maggiori crediti a favore dell’export e l’internazionalizzazione delle nostre imprese, operazione che porta con sé un significativo rafforzamento del ruolo della Sace su cui fino all’ultimo però c’è stata molta discussione all’interno del governo. I prestiti dello Stato potranno arrivare fino al 25% del fatturato o al doppio del costo del personale ed andranno restituiti al massimo in 6 anni con tassi quasi pari a zero. In totale il governo col decreto aprile apposterà in bilancio 30 miliardi di euro per arrivare a garantire tutta questa enorme mole di finanziamenti e tutti, dal premier ai ministri, hanno assicurato che l’erogazione dei fondi grazie alla garanzia dello Stato sarà «celere, spedito e sicuro».