“Politiche e Regionali devono andare di pari passo. Chi pensa prima ad ‘accaparrarsi’ una poltrona in Parlamento e poi una anche in Regione, ha sbagliato strada. Per quanto ci riguarda, se si sceglie di sposare una linea d’azione, non si può cambiare in extremis, in base a dove conviene di più. E’ necessario prendere una posizione subito, per il bene della Regione e soprattutto per chiarezza verso gli elettori molisani.
Nello scenario politico attuale, in cui i tempi sono ristretti, serve scegliere e decidere da che parte stare. Ma questo bisogna farlo prima di giocare la propria partita a Roma. La destra e la sinistra devono procedere ad ufficializzare il nome del proprio candidato alla Regione, quantomeno per coerenza e rispetto verso i cittadini.
A nostro avviso, i movimenti civici sono ancora aperti ad alleanze, sotto il nome del giudice Vincenzo Di Giacomo, sia dal centrodestra che dal centrosinistra, perché l’importante è condividere il programma che noi abbiamo in mente e al quale stiamo lavorando assiduamente.
E’ ovvio che, per chi decide di stare dalla nostra parte, la convergenza sul programma non deve prescindere dall’appoggio al nostro candidato: un personaggio di spiccata moralità che, oltre alle civiche, ha già ottenuto la fiducia di un gran numero di schieramenti (politici e non) pronti a dare fiducia ad un nome e ad un progetto che va al di là del politicismo e che si concentra sul bene comune, sul completo riassetto della politica molisana e sul rilancio del territorio. Tutto ciò è dimostrato anche dal recentissimo sondaggio di Euromedia Research, che vede il giudice al primo posto tra le preferenze.
Per il bene degli stessi candidati al parlamento, ci auguriamo che abbiano il buon senso di convergere sulla figura che abbiamo indicato. Chi pensa di fare il furbo e continuare a giocare su due tavoli distinti, ha fatto i conti senza l’oste.
Ci aspettiamo quindi in tempi rapidi una risposta alle nostre domande. I tempi stringono e si deve accelerare verso una decisione convinta e non reversibile per una corsa comune verso il ‘salvataggio’ del Molise”.
Il presidente Antonio Tedeschi