di Pietro Tonti

Senza alcun dubbio vi è stato un errore di valutazione e investimenti sbagliati, se ci ritroviamo oggi in pre lock down. O possiamo definire questo periodo di prova per un lock down totale tra due o tre settimane.

I miliardi di investimenti stanziati in questi mesi per far fronte all’emergenza, per poi sottostimare il futuro, è stato quanto di più negligente un Governo può fare.

E’ accaduto che una schiera di consulenti governativi da prendere letteralmente a schiaffi,  ha costretto tutti gli operatori di ogni settore ad adeguarsi alle stringenti normative anti contagio, con enormi investimenti che possiamo definire anche speculativi, per poi ritrovarci con una impennata del virus senza precedenti e le chiusure stabilite da un DPCM raccapricciante.

Secondo i pentastellati il virus avrebbe trovato una comoda posizione sui monopattini elettrici. Non si spiegano altrimenti i milioni di euro spesi per regalare agli italiani due ruote motorizzate, mentre nelle terapie intensive si moriva soffocati.

Il nostro Di Pietro nazionale direbbe: “e che c’azzecca”.  Un’idiozia cosmica, come somministrare zucchero a un diabetico.   In un momento in cui la sanità era già al collasso, sarebbe stato sicuramente saggio raddoppiare o triplicare il parco bus urbani e di linea, finanziando le compagnie di trasporti per garantire un reale distanziamento sociale, con uno sguardo attento alla ripresa autunnalle delle attività lavorative e scolastiche.

Questo non è avvenuto e ora si vorrebbe far credere agli italiani che l’impennata di contagi proviene dalle palestre, dai teatri, dai bar, dai ristoranti e dalle pasticcerie. Il compianto De Curtis direbbe: “ma mi faccia il piacere”.

Dopo 15 giorni dall’apertura delle scuole i casi si sono triplicati. E’ continuata senza tregua la positività di migliaia di persone fino ad oggi. La scuola non è stata comunque la fonte del contagio, in quanto i dirigenti scolastici hanno ben interpretato le regole basilari del distanziamento, ma i bambini, i ragazzi di ogni età giungono a scuola ammassati negli scuolabus o bus urbani che fanno il giro delle città e delle frazioni.

Gli studenti si riversano a scuola per poi far ritorno alle loro case sempre ammassati nei mezzi pubblici a distanziamento zero. La risultanza oggi è quella sotto i nostri occhi, vediamo le scuole accendersi e spegnersi agli studenti come se fossero semafori. Caso covid chiusa la scuola si disinfetta, si torna a scuola e dopo qualche giorno si richiude per altri infetti. Pulcinella direbbe: “cos  ‘e pazz”.

Ci ritroviamo in provincia di Isernia, tanti anziani contagiati dai nipoti che sono andati a scuola, i quali lottano da positivi sintomatici contro l’influenza covid -19 da casa, seguiti dal medico di base per le cure dettate per telefono. Antibiotico, antinfiammatori, mucolitici, fluidificanti per il catarro e cortisone. Nel 95% dei casi in 8/10 giorni si debella il virus. In altri casi si ritiene opportuno il ricovero nel reparto di malattie infettive; in casi estremi con più patologie pregresse e con evidente dispnea si conviene per il ricovero in terapia intensiva, poi Dio pensa.

Si poteva evitare tutto questo? Si, certamente. Con un Governo meno stolto, pur sapendo della precarietà sanitaria che attanaglia le regioni italiane, non solo il Molise, ecco che il caos è scoppiato, con i tamponi impossibili da processare in tempi rapidi, comuni e famiglie isolati senza assistenza; Asrem che non riesce più a far fronte all’enorme richiesta di test e i casi inevitabilmente si moltiplicano, fortunatamente la letalità del covid -19 è bassa altrimenti ci sarebbe già stata una strage.

Certamente si poteva evitare, con un po’ d’amor proprio, quello che contraddistingueva i grandi statisti del passato. Le mezze tacche di oggi  hanno bisogno di superconsulenti per commettere errori madornali, stanno portando sul lastrico l’economia, mai assumendosi colpe, scaricando le responsabilità sempre sul cittadino, sulle attività economiche già castrate da un lungo periodo di fermo generale e pochi affari.

La protesta popolare, il dissenso generale di questi giorni, dovrebbe mandarvi a casa senza mezzi termini. Gli italiani avviliti, turlupinati dalle vostre scelte, non vi darebbero nemmeno più in gestione un condominio. Il ravvedimento operoso su queste scelte ignobili è quello che tutti si auspicano, prima che sia troppo tardi.