Di Domenico Angelone

Salgono a 16 i casi di coronavirus nel Molise: la guerra è in atto.

Nel secondo giorno di limitazioni alla libera circolazione nel Molise potevamo tirare un sospiro di sollievo, invece siamo precipitati nelle più profonde preoccupazioni. Ricostruiamo la giornata di ieri e oggi.

 Scongiurato l’allarme per il 51 enne tornato da Bergamo ricoverato al Cardarelli l’altra notte e poi morto per crisi respiratoria a cui subito si era pensato potesse essere affetto dal coronavirus. Il tampone post mortem è risultato negativo: è deceduto per altre cause quindi non dipendenti dal virus.

 Sono state ore concitate anche quelle di ieri pomeriggio per il sistema sanitario regionale e per il medico del Veneziale sottoposto a tampone, ieri in serata l’asrem ha informato dell’esito negativo dello stesso.

Tutto sotto controllo al tribunale di Isernia. Il Presidente del Tribunale Dott. Vincenzo di Giacomo, raggiunto telefonicamente in mattinata, ci conferma che  il fratello di un dipendente della Procura proveniente da fuori regione è risultato positivo al covid -19, per cui sono state attivate tutte le misure del caso ponendo in quarantena tutti i dipendenti in via precauzionale,  della Procura e del Tribunale che hanno avuto modo di avvicinare questa persona negli ultimi giorni, pur sapendo che tale dipendente non aveva contatti diretti con il fratello da oltre 15 giorni. Eccesso di precauzioni? Nemmeno per sogno, lodevole la giusta preoccupazione con grande senso di responsabilità da parte del Procuratore e del Presidente.

Vi è stata anche una buona notizia confermata dal presidente Toma ieri sera. Il Pronto Soccorso del San Timoteo di Termoli aprirà nei prossimi giorni dopo una attenta sanificazione degli ambienti ospedalieri, in quanto i 35 ulteriori tamponi eseguiti al personale sanitario sono risultati tutti negativi. Quello che è accaduto ieri di positivo non poteva restare invariato oggi? No.

Mentre tanti molisani   giunti dal nord nell’ultimo fine settimana circa 400 per il noto esodo, hanno segnalato all’Asrem la loro presenza autoponendosi in quarantena con i loro familiari, tanti altri invece parrebbe non abbiano provveduto a segnalare il loro arrivo, come imposto dalle norme vigenti. Il Presidente Toma li ha invitati a comunicare il loro arrivo, di farlo presto e di porsi in quarantena con i loro familiari per escludere possibili contagi.

Ed ecco che la prima falla appare nella sua drammaticità questo pomeriggio.  In merito a persone che sono fuggite allarmati dal nord, ecco il primo caso di coronavirus oramai accertato, un ragazzo di 32 anni giunto da Milano il primo marzo e dichiaratosi all’Asrem proveniente dalla Lombardia ancora non in zona rossa – come riferito dal direttore dell’Asrem Oreste Florenzano – quindi in sorveglianza e non in quarantena, in mattinata ha accusato i sintomi del coronavirus ed è stato sottoposto a tampone con esito positivo. Ora è ricoverato con febbre presso il reparto di malattie infettive del Cardarelli.

L’Azienda sanitaria con i vertici regionali si sono attivati immediatamente per ricostruire i contatti personali avuti in questi 10 giorni dal giovane. Naturalmente è una notizia allarmante rispetto alla tranquillità dimostrata dalle istituzioni in questi giorni.

In tanti pensano che vi sia stata leggerezza nel far giungere da fuori regione i tanti molisani senza un controllo serrato tra ferrovie e bus, quindi tra stazioni e terminal bus, si chiedono per quale motivo non si siano utilizzate le forze dell’ordine per i controlli. Si è voluto affidarsi solo al buon senso di chi è ritornato e allegramente nel fine settimana ha invaso piazze e pub. Non sappiamo cosa possa accadere nei prossimi giorni, certamente questo primo caso desta tutte le più imprevedibili ipotesi e le più naturali preoccupazioni.

Ricordiamo che la nostra sanità regionale qualora si dovesse sviluppare un’emergenza coronavirus come in Lombardia, andrebbe in tilt non potendo garantire assistenza per tutti. Si spera non si debba giungere a tanto, ma bisogna essere compatti e fare sinergia per evitarlo.