Declassamento della questura di Campobasso, Micone e Di Lucente presentano un ordine del giorno in consiglio: “E’ una battaglia per tutto il Molise”

Campobasso. “Una questura di fascia adeguata e che possa garantire la dovuta sicurezza ai cittadini è di vitale importanza. Si tratta di una battaglia sulla quale non possiamo tirarci indietro e che speriamo possa essere raccolta dall’intero consiglio regionale” commentano così il presidente dell’assise Salvatore Micone e il capogruppo dei Popolari per l’Italia Andrea Di Lucente, firmatari di un ordine del giorno che si discuterà nella riunione straordinaria di venerdì a tutela della questura di Campobasso.

E’ di questi giorni la notizia di un declassamento della questura di via Tiberio a quarta fascia. La misura – è trapelato – è inserira nella bozza di riordino allo studio del ministero dell’Interno e sulla quale è stato avviato un confronto con le associazioni sindacali di categoria.

“I fortissimi dubbi che solleva questa scelta da parte del Ministero sono numerosi – proseguono Micone e Di Lucente -. A cominciare dai criteri utilizzati per individuare quali questure inserire nelle singole fasce: si tratta di parametri che non rispecchiano realmente la complessità di un territorio come il Molise. Sebbene non ci sia una criminalità organizzata autoctona, non vuol dire che non sia esente da possibilità di infiltrazioni malafvitose. Anzi. E’ necessario che non venga abbassata la guardia. Come è possibile continuare a garantire il presidio adeguato di un territorio se vengono depotenziate le forze di polizia? E’ un’evenienza che vogliamo scongiurare a tutti i costi”.

L’ordine del giorno che si discuterà in aula segue una serie di altre iniziative che i due consiglieri stanno portando avanti lungo la strada della legalità. Solo poche settimane fa è stata presentata a firma di Andrea Di Lucente e Salvatore Micone una proposta di legge che ha come tema centrale la promozione della legalità e della cittadinanza responsabile.

“Siamo convinti che la prevenzione sia lo strumento migliore d’azione – concludono i due esponenti di maggioranza -. Per questo motivo riteniamo necessario tutelare in tutti i modi i presidi sul territorio. Auspichiamo che attorno a questa battaglia si stringa tutto il consiglio regionale e che anche la delegazione parlamentare faccia da cassa risonanza a Roma delle istanze provenienti dal territorio”.