di Pietro Tonti

“Cul – de – sac” per Toma nel Consiglio regionale di ieri, dove la maggioranza è andata sotto sulla riforma del trasporto pubblico locale su ruote, proposta dall’Assessore Vincenzo Niro; il primo sconfitto in una giornata al cardiopalma, dove si è palesata evidente la stessa tenuta della maggioranza divisa su questo fondamentale tema per i cittadini molisani, alla stregua della sanità.

La proposta era quella a cui Niro aveva lavorato a lungo, addirittura con un investimento di 500 mila euro di fondi regionali, per uno studio di fattibilità per poi partorire il topolino, vale a dire l’idea di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale attraverso due bandi: uno per la provincia di Campobasso e uno per quella di Isernia.

A stoppare l’approvazione in aula è stato un emendamento presentato dalla Consigliera Filomena Calenda grazie al quale il nuovo bando dovrà prevedere un’offerta pubblica aperta ed un unico lotto. E’ stata la giornata dove la Calenda si è rivelata la vera  protagonista, osannata dai social e dai detrattori del governo Toma.  Con la Calenda l’amministrazione è andata sotto con i voti  del consigliere Michele Iorio e Aida Romagnuolo che si sono uniti alle idee delle opposizioni PD e M5S.

La votazione è terminata con 11 voti  contrari  e  10 favorevoli. Il governatore Toma eufemisticamente contrariato dal risultato, il quale in sede di dichiarazione di voto, aveva invitato a fare marcia indietro rispetto a questa modifica al testo non essendo stata concordata con lui, ma presentata “a gamba tesa. Ritiratelo e apriremo una fase nuova”, aveva affermato. L’emendamento, invece, non è stato assolutamente ritirato, ma è passato bocciando in tal modo la legge presentata dall’esecutivo regionale.

L’epilogo di una lunga giornata domenicale in aula è giunto  in tarda serata, con l’approvazione di una legge completamente stravolta che prevede, un unico lotto e l’offerta pubblica aperta.

Con Calenda quindi ha vinto anche Iorio e Romagnuolo dello stesso parere. Il via libera all’intero testo emendato è arrivato dai 6 consiglieri del Movimento 5 Stelle, dai due del Pd, ai quali si sono aggiunti Aida Romagnuolo, Filomena Calenda e Michele Iorio.

La batosta è difficile da digerire per Niro, mentre per chi avesse palesato la fine dell’amministrazione Toma, vi è il chiarimento della Consigliera Calenda: la quale attraverso un comunicato informa: <<E’ opportuno specificare con dovuta dovizia, qual è il giusto significato da attribuire al mio atto politico. La mia votazione non deve essere letta come un affondo alla maggioranza di cui ne sono componente, ma come una vicinanza alla collettività>>. E ancora una volta, l’amministrazione Toma si piega ma non si spezza.