Castelfidardo gemellato con Castelfidardo. Evento musicale Lions: Lino Miniscalco, il Paganini della zampogna e Valentino Lorenzetti, l’aedo della fisarmonica.
di Stefano Maceratesi
«La musica che unisce: la zampogna e la fisarmonica, due storie e due tradizioni», è stato questo il tema della serata che lo scorso 30 novembre si è svolta nel Salone degli Stemmi del palazzo municipale di Castelfidardo, organizzato dai Lions Club gemellati di Isernia e di Castelfidardo-Riviera del Conero, con il patrocinio del Comune di Castelfidardo, la collaborazione dell’associazione culturale “Gervasio Marcosignori” e la partecipazione degli Istituti scolastici “Paolo Soprani”, “Giuseppe Mazzini” e “Sant’Anna”.
Il Salone degli Stemmi era strapieno. A fare gli onori di casa, il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, e il presidente del Lions Club di Castelfidardo-Riviera del Conero, Donato D’Angelo. Numerosa la rappresentanza del Lions Club di Isernia, con il presidente Salvatore Azzolini e una qualificata delegazione.
Protagonisti musicali della serata sono stati gli “Accordion in time” con le fisarmoniche marchigiane e “Il Tratturo” con le zampogne molisane. Un incontro all’insegna di due fra i più affascinanti strumenti della tradizione italiana, un binomio che durante il concerto si è venuto delineando come un importante gemellaggio artistico, sancito dalla bellezza delle sonorità e dalla bravura dei musicisti. Per gli “Accordion in time” hanno suonato: Giuliano Cameli(organetto), Antonino De Luca (fisarmonica jazz), Gloria Nobili (fisarmonica classica) e Valentino Lorenzetti(fisarmonica elettronica). Questi, invece, i componenti del “Tratturo”: Lino Miniscalco (zampogna, ciaramella, flauti pastorali), Mauro Gioielli (voce solista), Ivana Rufo (chitarra battente, chitarra 12 strings, voce) e Valerio Martino(tamburello). Le prestazioni concertistiche di questi eccezionali otto musicisti sono state intervallate da brevi esibizioni degli studenti degli istituti scolastici prima menzionati, coordinati dalla dirigente Vincenza D’Angelo.
Senza venir meno l’apprezzamento per tutti gli artisti, fra loro si sono particolarmente distinti Lino Miniscalco e Valentino Lorenzetti. Mai s’era sentita una cornamusa tanto armoniosa e melodiosa come quella di Miniscalco, che i fidardensi hanno subito, e a buona ragione, definito “il Paganini della zampogna”. Di livello altrettanto alto è stata la performance di Lorenzetti, “l’aedo della fisarmonica”, che ha tratto fuori dal suo strumento elettronico i suoni d’una intera orchestra e li ha donati virtuosisticamente al pubblico degli ascoltatori.
L’evento ha riscosso un enorme successo ed ha suscitato l’attenzione della stampa nazionale e l’interesse dei grandi circuiti musicali, in ragione d’una idea oltremodo significante e che dà lo spunto per successivi iniziative di studio e concertistiche. Il “laboratorio etnomusicologico” proposto a Castelfidardo con «La musica che unisce: due storie e due tradizioni» è stato di rilievo per l’Italia intera. La nostra nazione, infatti, fra i tanti vanti di natura culturale, può annoverare con orgoglio anche la fisarmonica marchigiana e la zampogna molisana.