“Dopo circa sette mesi di lavoro intenso da parte del team infermieristico e dei medici di medicina generale si può dire che finalmente il SS.mo Rosario è tornato a vivere”. Su tanto si sofferma la dott.ssa Vitolone che di seguito scrive : “Circa sette mesi fa -spiega la professionista- sono stati attivati presso il SS Rosario di Venafro nuovi servizi e unità di degenza gestiti totalmente dagli infermieri con il supporto degli ausiliari. In questa nuova struttura territoriale la responsabilità clinica dell’utente è a carico del medico di famiglia. Gli infermieri risultano i veri professionisti della salute che instancabilmente giorno dopo giorno riescono brillantemente a raggiungere l’ obiettivo prefissato nel PAI. Riescono amorevolmente a dare la giusta formazione al caregiver al fine di garantire la continuità del loro operato presso il domicilio dell’utente successivamente alla dimissione. Con la collaborazione della guardia medica notturna e festiva e del 118 si è fatto fronte alle situazioni di emergenza con risultati più che soddisfacenti non solo per il personale ma anche per gli stessi utenti e i familiari”. La Vitolone spiega in dettaglio compiti e funzionalità dell’UDI : “L’Unità è un’area di cure a bassa intensità clinica di tipo intermedio dotata di posti letto funzionali gestita da personale infermieristico. Si tratta di un modello organizzativo individuabile soprattutto all’interno dell’ Ospedale di Comunità. Nella UDI sono accolti pazienti, senza limiti di età, riconducibili a tre categorie: – Caratterizzati da non autosufficienza, anche temporanea, nella fase della malattia in cui non sono richiesti un elevato impegno tecnologico e la presenza/assistenza medica continuativa come nel ricovero ordinario per acuti, – Dimissibili dall’ospedale per acuti il cui bisogno sanitario è quello di mantenere e completare la stabilizzazione clinica raggiunta nel corso del ricovero acuto e che però presentano ancora una necessità di tutela e di assistenza infermieristica continuativa nelle 24 ore prima rientrare a domicilio o essere trasferiti presso altra struttura, che per la particolare situazione socio-sanitaria necessitano di un percorso diagnostico, terapeutico e di monitoraggio difficilmente gestibile a domicilio con l’assistenza domiciliare per la (anche se bassa) complessità clinico-assistenziale richiesta, – Per ragioni di tipo sociale nei casi in cui la famiglia o una struttura sociale non riescono comunque a supportare il paziente nella malattia, o per l’assenza di analoga struttura presso la Casa della Salute. L’obiettivo del team infermieristico è quello di: Favorire un’appropriata gestione del ricovero ospedaliero fornendo un’alternativa di cura e assistenza per pazienti post acuti o per soggetti con patologie cronico-degenerative in fase di riacutizzazione ; Ridurre giornate di degenza ospedaliera inappropriate, attraverso il monitoraggio dello stato clinico generale dei pazienti con patologie cronico-degenerative e consolidando i risultati terapeutici ottenuti nel reparto ospedaliero per acuti, prevenire le complicanze e favorire il recupero dell’autonomia, in un’ottica di rientro a domicilio, o di ricorso a forme assistenziali territoriali e residenziali; Limitare gli ingressi a carattere definitivo in strutture residenziali, legati all’insorgenza di difficoltà familiari e sociali o alle difficoltà di gestione delle mutate condizioni fisiche e funzionali dell’anziano dopo un’evenienza acuta; Favorire l’integrazione tra strutture ospedaliere e territoriali e la condivisione di risorse umane e tecnologiche al fine di assicurare la continuità assistenziale. La responsabilità dell’applicazione del piano assistenziale è a carico del personale infermieristico, che gestisce direttamente il paziente, fornendo prestazioni assistenziali sulle 24 ore. La tutela clinica dell’utente ricoverato nell’UDI è invece, sia ambito territoriale che ospedaliero, affidata fino alle dimissioni ai medici di riferimento i quali valutano, assieme al coordinatore infermieristico le condizioni di eleggibilità del paziente prima dell’ammissione, le condizioni di eleggibilità vengono sottoposte successivamente in tempi brevissimi alla Unità di valutazione multidisciplinare. I MMG assicurano assistenza medica in base al piano terapeutico-assistenziale individuale e dispongono con il coordinatore infermieristico le dimissioni dell’utente a conclusione del lavoro”. La conclusione della dott.ssa Vitolone : “Suggerisco una idea per il futuro : potenziare la continuità assistenziale con il servizio domiciliare”.

Tonino Atella