Apre le porte ‘Casa Alexandra’, la Garante: iniziativa
innovativa per il Molise, che mira a rendere l’accoglienza
una parentesi che si affaccia al futuro
“Una casa d’accoglienza che abbia come obiettivo non soltanto
l’assistenza socioeducativa, ma anche l’inserimento sociale e lavorativo
delle mamme con bambini. Un’iniziativa innovativa, che sicuramente
sarà utile per la nostra regione”. Così la Garante regionale dei Diritti della
Persona ha salutato l’apertura di ‘Casa Alexandra’, struttura che fornisce
aiuto a donne con figli e gestanti in difficoltà. La nuova comunità
educativa è stata presentata a Campobasso, presso la sede di
Confcooperative, nel corso di una conferenza stampa che ha visto tra i
relatori anche la dottoressa Lanciano. Le finalità sono state illustrate da
Salvatore dell’Oglio, presidente della cooperativa Hayet che gestisce
‘Casa Alexandra’, che ha rimarcato come l’obiettivo perseguito sia quello
di ridare dignità a persone che hanno vissuto situazioni di disagio
attraverso l’inserimento socio-lavorativo. Il presidente di Confcooperative
Molise, Domenico Calleo, dichiarando pieno sostegno all’iniziativa, ha
evidenziato la rilevanza di un percorso che renda le persone ospiti delle
strutture d’accoglienza capitale sociale e patrimonio delle comunità in cui
vivono. La Garante regionale ha posto l’accento sull’importanza di un
progetto specifico di reinserimento diverso rispetto al passato.
Garante Regionale dei Diritti della Persona –Regione Molise
Via Genova, 11 – 86100 Campobasso
Tel.: 0874 437668 – E-mail: garanteregionaledeidiritti@regione.molise.itPEC:
garanteregionaledeidiritti@cert.regione.molise.it
Sito web: www.garantedeidiritti.regione.molise.it
Finora, nella nostra regione – è il commento di Leontina Lanciano – non
avevamo strutture simili e, in caso di necessità, le mamme con i bambini
venivano ospitate nei centri delle vicine regioni, ovvero Campania,
Abruzzo e Puglia. Con i risvolti negativi del caso, come la mancanza della
possibilità di mantenere relazioni anche minime con le famiglie
d’appartenenza. C’è qualche struttura che fornisce aiuto in casi di stretta
necessità, ma non c’erano progettualità specifiche, mentre una casa di
accoglienza ha uno scopo prevalentemente educativo-pedagogico e deve
essere di supporto sia alla madre che al bambino. Anzi, mettendo al
primo posto il bambino, proprio come si prefigge ‘Casa Alexandra’”.
La funzione della comunità, ha specificato la Garante, “è quella di
consentire alla madre di vivere in una dimensione di sicurezza e serenità,
facendo sì che possa riconquistare il ruolo corretto nel rapporto madre-
bambino. Ciò attraverso un supporto specifico, basato un progetto
portato avanti da psicologi, assistenti sociali e figure specializzate che
operano nel centro di accoglienza”.
Ciò che trovo particolarmente interessante in questa iniziativa – ha
sottolineato Leontina Lanciano – è la volontà di lavorare in un’ottica di
socializzazione esterna. L’obiettivo dell’inserimento lavorativo è un
aspetto determinante, perché non si può pensare all’accoglienza come
una condizione perdurante nel tempo.
E lo scopo con cui la struttura
gestita dalla Cooperativa Hayet sta lavorando mi sembra proprio quello
del reinserimento sociale e di un supporto lavorativo che possa restituire
autonomia all’adulto e, di conseguenza, la possibilità al minore di vivere
in una situazione più serena e tranquilla”.
Perché l’accoglienza in una struttura protetta, ha affermato in
conclusione la Garante, “deve essere, per le mamme ed i bambini, solo
una parentesi, uno spazio di vita che sia però affacciato al futuro”.