Comunicato del personale del Pronto Soccorso di Isernia

In relazione alla nota Asrem per quanto attiene il Pronto Soccorso di Isernia, vogliamo precisare quanto segue:

 

  • Ritenere normale routine la gestione del nostro servizio in situazioni davvero critiche come quella verificatasi venerdì 22 ottobre 2021, appare davvero singolare.
  • Per quel che attiene la situazione relativa alla criticità gestionale all’interno della struttura, come già descritto dal nostro Direttore, al momento della comunicazione, erano presenti 30 pazienti, di cui 11 in attesa di ricovero. Di questi, tre stazionavano da più di 48 ore. Un altro paziente, con fratture di gamba esposta, trattata in Pronto Soccorso con riduzione della frattura e sutura della breccia, era in attesa di un posto letto da 24 ore. Altri pazienti presentavano fratture di femore, scompensi cardiaci importanti, epatosplenomegalia con piastrinopenia, ematurie anemizzanti, cardiopatie ischemiche, ed erano anch’essi in attesa di posti letto che non erano disponibili.

 

La indisponibilità dei posti letto è un dato frequente e, questo sì, purtroppo, routinario.

Spesso siamo costretti, pur in assenza di un’organizzazione adeguata, ad assistere per giorni pazienti che stazionano in Pronto Soccorso per mancanza di posti letto disponibili.

Nella mattinata di Venerdì 22 ottobre 2021 stazionavano dalla notte due occlusioni intestinali, che abbiamo dovuto assistere fino alle 12,00, ora in cui è stato possibile procedere al ricovero. Un altro paziente stazionava nella shock room dalla notte, con fibrillazione atriale ad alta frequenza, desaturazione importante e, nonostante le consulenze fatte da rianimatore e cardiologo, permaneva in condizioni critiche e senza possibilità di ricovero.

Accanto a questi pazienti gravi persisteva un flusso costante di nuovi pazienti, che arrivavano in Pronto Soccorso per i motivi più disparati, tra cui un’emorragia endoperitoneale. Al tempo stesso, Il 118 continuava a portare pazienti, anche con sospette ischemie cerebrali.

Noi non sappiamo cosa si legga dalle tabelle della Direzione Generale ma, quando si viene chiamati con note protocollate ed anche in via informale dal nostro Direttore, per delle situazioni critiche, ci si aspetterebbe che qualcuno della Direzione Sanitaria venga ad accertarsi di persona e ci aiuti a risolvere i problemi. Questo non accade mai.

Inoltre, non esistono percorsi chiari in rapporto alle diverse patologie, dal politrauma alle patologie neurologiche, che spesso siamo costretti a trattenere e trattare nei locali del Pronto Soccorso.

A tutto ciò si aggiunge l’espletamento di tamponi rapidi per tutto l’ospedale, senza che nessuno tenga conto del fatto che questo continuo flusso, anche per ricoveri programmabili, crea ulteriori disservizi. Non si comprende, infatti, perché questi tamponi non possano essere eseguiti nei vari reparti, ma debbano gravare sul Pronto Soccorso.

La situazione è resa ancora più critica dalla carenza di dirigenti medici. Va ricordato anche che Il continuo ricorso a personale che proviene da altri reparti con turni aggiuntivi, in assenza di una formazione specifica per le urgenze, crea molti dìsservizi e, a volte, tensioni nella gestione dei pazienti.

Per tutti questi motivi e per il permanere di queste criticità, riteniamo di dover proclamare lo stato di agitazione, sotto egida sindacale, affinché siano affrontate tutte le criticità esposte e affinché ci vengano date risposte, sempre evase fino ad oggi.

Il personale del Pronto Soccorso

In relazione alla nota Asrem per quanto attiene il Pronto Soccorso d’Isernia voglio precisare quanto segue:

Io sono Direttore dell’UOSVD del Pronto Soccorso d’Isernia e non f.f.. La decisione politica di degradare ad unità semplici strutture come i Pronto Soccorsi degli ospedali di Isernia e Termoli é stata una scelta politica della giunta Frattura, lasciando complesse strutture molto più piccole.

Per quel che attiene alla situazione relativa alla criticità gestionale all’interno della struttura, al momento della comunicazione erano presenti 30 pazienti di cui 11 in attesa di ricovero. Di questi tre erano in attesa da più di 48 ore. Un altro, con fratture di gamba esposta,trattata in Pronto Soccorso con riduzione della frattura e sutura della breccia, é in attesa da 24 ore. Altri, ancora, con fratture di femore, scompensi cardiaci importanti, epatosplenomegalia con piastrinopenia, ematurie anemizzanti, aspettano posti letto che non sono disponibili.

Nella mattinata ho trovato due occlusioni intestinali che venivano assistite dalla notte e attendevano un posto letto e solo verso le ore 12,00 é stato possibile procedere a ricovero. Un paziente stazionava nella schok room dalla notte con fibrillazione atriale ad alta fraquenza, desaturazione importante e, nonostante le consulenze fatte da rianimatore e cardiologo, permaneva in condizioni critiche senza possibilità di ricovero.

Accanto a tutti questi pazienti gravi c’è un flusso costante che viene per motivi più disparati. Non ultimo un’emorragia endoperitoneale.

Forse il quadro tabellare che si evidenzia nella sede centrale non coglie bene la gravità e criticità di queste situazioni. Sarebbe importante confrontarsi, se si vuole con i pazienti ed i parenti per rendersi conto dei disagi.

Faccio presente che ho più volte segnalato queste criticità in via informale e nella giornata di ieri ho avuto la possibilità di trasferire a Campobasso un paziente che necessitava di ricovero in unità coronarica, non essendoci posto ad Isernia.

Ricordo che l’attuale organico medico del Pronto Soccorso è composto di 4 unità di cui due con più di 65 anni di età. C’è stata una riduzione di 6 unità dal 2016. Accanto ai 4 strutturati lavorano tre colleghi venezuelani che non hanno autonomia gestionale per problemi di lingua. Senza le attività aggiuntive di colleghi provenienti da altri reparti, che non hanno una formazione specifica per le urgenze, non si potrebbe continuare a gestire il Pronto Soccorso. La richiesta di personale medico non riesce ad essere evasa.

Per quanto riguarda gli altri Pronto Soccorsi, so che si trovano nelle stesse indecenti condizioni.

Le file di ambulanze davanti al Cardarelli non sono un buon segno di organizzazione aziendale.

Voglio ricordare come la mancanza di percorsi chiari crea ulteriori difficoltà. Scandaloso è stato il trasferimento di un paziente con ictus dal Gemelli fuori regione, tenendo conto che il 16% dei posti letto pubblici sono dedicati alle patologie neurologiche.

Si resta comunque a disposizione per un pubblico confronto per dimostrare che quanto da me affermato corrisponde a verità