Ieri mattina si è riunita la Commissione Elettorale Comunale allo scopo di procedere alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici elettorali di sezione in occasione delle elezioni regionali che si svolgeranno domenica 22 aprile. Al termine della riunione, uno dei tre membri effettivi della Commissione, il consigliere comunale Tonino Antenucci, si è dimesso a causa di dissensi circa i criteri di nomina.

«Ho preso tale decisione – ha detto Antenucci – poiché, nonostante i miei ripetuti solleciti sull’opportunità di nominare gli scrutatori attraverso parametri selettivi che potessero premiare i candidati che versano in particolari situazioni di disagio economico, nulla è stato fatto in tal senso. Lo scorso 19 febbraio – ha aggiunto – ho inviato una lettera al presidente della Commissione Elettorale Comunale e agli altri due consiglieri comunali che, come me, ne sono componenti effettivi. Con tale nota, ho dapprima evidenziato come la Commissione operi la scelta degli scrutatori attraverso un sorteggio fra tutti gli iscritti al relativo Albo, senza meccanismi di rotazione e di premialità per chi si trova in uno stato di disoccupazione o inoccupazione, e ho poi rappresentato l’opportunità di prevedere dei criteri volti a favorire i cittadini che versano in uno stato di disagio economico, come è stato fatto in molti Enti che hanno già indirizzato così l’operato delle Commissioni Elettorali. Nel contempo – ha continuato il consigliere Antenucci – ho consegnato alla responsabile dell’ufficio elettorale la bozza d’un Codice di Autoregolamentazione per la nomina degli scrutatori iscritti all’Albo. Questa bozza prevede l’individuazione attraverso il sorteggio con l’applicazione dei principi prima indicati, giacché, purtroppo, si è consolidato uno stato di crisi occupazionale che tutti i giorni mette a dura prova i cittadini, e la nomina degli scrutatori secondo l’attuale sistema non tiene conto in alcun modo dello stato finanziario di coloro che sono iscritti all’Albo, né di un’equa turnazione. Non a caso, con l’avvicinarsi dei periodi in cui si vota, molti cittadini si recano all’ufficio elettorale per chiedere l’iscrizione all’Albo degli scrutatori, segnalando anche il proprio stato di disoccupazione e la conseguente aspirazione a poter essere nominati. A mio giudizio – ha proseguito Antenucci – l’amministrazione comunale ha il dovere di rivolgere, nei confronti delle categorie più disagiate, tutte le attenzioni possibili atte ad alleviare gli stati di difficoltà economica e sociale».

Viepiù, con la lettera del 19 febbraio, Antenucci chiese che la Commissione Elettorale Comunale fosse urgentemente convocata per individuare, sempre nell’ambito del sorteggio, alcuni criteri oggettivi di nomina degli scrutatori; criteri che tengano conto principalmente dello stato lavorativo e della condizione reddituale di coloro che manifestano la disponibilità a svolgere tale compito, favorendo, tra gli iscritti, innanzitutto coloro che hanno dimostrato di non svolgere alcuna attività lavorativa o che abbiano un reddito precario. Solo in caso di posti residui – secondo Antenucci – si dovrebbe procedere alla individuazione di ulteriori scrutatori, sorteggiandoli tra i nominativi degli altri iscritti all’Albo.

«Chiesi,  inoltre, – ha concluso Antenucci – che la Commissione Elettorale Comunale discutesse e approvasse, in tempi brevi, il nuovo Codice di Autoregolamentazione, onde giungere ad una sua applicazione in occasione delle elezioni regionali. Ma ciò non è avvenuto. Pertanto ho deciso di rassegnare le dimissioni, non senza aver prima consentito di procedere alla nomina degli scrutatori secondo il consueto sistema, al fine di non ostacolare o ritardare le delicate procedure della macchina elettorale».