di Pietro Tonti

In – Sanità – Che la sanità molisana sia lontana dalle esigenze dei cittadini è un dato di fatto. Che il Commissario Angelo Giustini e il Sub Commissario Ida Grossi stiano sposando la causa esclusiva della provincia di Campobasso è oramai lapalissiano, ma che essi, preposti al risanamento dei conti in sanità a distanza di qualche mese dal loro insediamento, non sappiano neanche che l’Ospedale Vietri è a Larino e che ad Isernia c’è l’Ospedale Veneziale, appare kafkiano, assurdo, inconcepibile.

Ed è proprio vero, non stiamo proponendovi una “budate” solo per sorridere sulle nostre disgrazie. Con tanto di carta intestata “Regione Molise Commissario ad Acta per l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi del settore  sanitario” e, a doppia firma di Commissario e Sub Commissario (i quali hanno dato forfet all’incontro con il Comitato contro la chiusura del centro di Senologia di Isernia) con un lapsus certamente freudiano hanno scritto in oggetto: <<Visita Istituzionale in data odierna presso il “Vietri di Isernia”. Rinvio per importanti ed inderogabili impegni istituzionali>>.

Convinti che l’ospedale Vietri sia a Isernia, i vertici commissariali continuano la missiva, riferendosi al Comitato Vietri reparto di Senologia di Isernia, tanto che anche il sottoscritto, vedendo la lettera si stava convincendo che qualcosa fosse cambiato all’insaputa o per disattenzione. I vertici commissariali, coinvolgendo il Vietri di Larino in un unicum con Senologia di Isernia avessero sostituito anche il nome del reparto in Vietri, ma tutto ciò appariva assurdo e infatti non era così.

Saranno anche esperti in sanità, con nomine politiche, ma i nostri Commissari e sub, in geografia e in fatto di ricordare i nomi degli ospedali proprio non ci stanno…

Qualora fosse solo un problema di memoria, visto il segmento sanitario, una curetta di fosforo sarebbe d’uopo. Forse si eviterebbe di comunicare in estremo ritardo anche impegni assunti e inderogabili come quello con il Comitato di Senologia del Veneziale di Isernia, evitando false aspettative in chi credeva in un rapporto diretto con i vertici istituzionali ed è stato deluso miseramente.

la missiva in originale: