La giornata del prossimo venerdì 27 settembre c.a., sarà ricordata come quella dell’anno zero delle proteste che saranno messe in campo contro il massacro dei trasporti ferroviari in Molise! Alle ore 16.00, ci faremo trovare sul marciapiedi del primo binario della stazione ferroviaria di Isernia con tutta la rabbia possibile, rabbia direttamente proporzionale alla pazienza avuta in questi anni per fronteggiare uno stillicidio, un’offesa costante, una valanga di cacca ricevute da un apparato sordo ed irresponsabile costituito dal pubblico e dal privato, nonostante i cittadini siano stati sempre li a pagare costantemente per un degno servizio mai ricevuto. Non si raccontano e contano più le occasioni di sberleffo e danno perpetrati da regione e Trenitalia nei confronti di inermi cittadini, situazioni dove il ritardo abissale di tante corse ferroviarie da Campobasso a Roma e viceversa, rappresentano il miele rispetto ai treni fermi per ore o mai arrivati! Per non parlare del 21 bis, esempio vivente di come si rispolveri il concetto di classe, lo stesso che nel ventennio vedevano addirittura tre classi per sottolineare le differenze sociali, oggi riprese dirottando i proletari molisani in zone estreme, fuori dalla stazione centrale, così come si conviene agli schifati dalla società borghese e capitalista! Drammi dei trasporti quotidiani a danni di studenti e di pendolari del lavoro, persone costrette, loro malgrado, a risvegli notturni per arrivare nei luoghi deputati all’orario imposto ma che, nonostante le levatacce, spesso miseramente devono prendersi ore di ritardo da dover successivamente recuperare o di ferie a perdere!
Se la raccontassi in una qualsiasi altra nazione, crederebbero a uno scherzo, ad una trama da film della comicità se non fosse per la reale e costante condizione di disagio sofferta da quegli abbandonati da Cristo e da tutti che rispondono all’identità di quel popolo che una volta fu dei fieri sanniti! Ebbene, per sapere cosa ne resta di quella fierezza e combattività, bisogna aspettare solo qualche ora, ci conteremo al primo binario, non so se saremo tanti o pochi, ma sono certo del fatto che tanti o pochi, grideremo con forza il nostro sdegno contro questa classe politica, la stessa che si sbrodola in montagne di denaro fregandosene dei drammi dei loro corregionali, aumentando pesantemente il costo dei biglietti per i sottoposti e facendo, nonostante ciò, aumentare il debito nei confronti delle ferrovie. Dove il terzo mondo arretra, in Molise avanza a spron battuto! Il bicchiere e colmo, la botte e vuota, ci sembra giunta l’ora di chiedere il conto e chiudere questa lercia cantina!
Isernia, 25 settembre 2019
Emilio Izzo