Il delegato confederale Giuseppe Spinelli: un primo passo verso la sburocratizzazione

Al via l’attesa procedura Inps per l’utilizzo dei voucher in agricoltura. Ad annunciarlo è la Coldiretti precisando che questa arriva dopo l’approvazione della riforma da parte del Parlamento con la legge 96 del 2018 che ne ha semplificato l’utilizzo. L’organizzazione precisa altresì che sono operative le prime modifiche, come l’allungamento della durata da 3 a 10 giorni entro cui è possibile svolgere la prestazione occasionale: un aggiornamento, questo, molto atteso dalle imprese agricole con l’inizio della vendemmia. L’utilizzo dei voucher andrà a beneficio anche dell’agricoltura molisana, specie del Basso Molise. Negli anni precedenti, infatti, varie decine di aziende hanno utilizzato questa forma di pagamento che consente di regolarizzare i lavoratori pagando loro il giusto compenso.
“Il reinserimento dei voucher – commenta il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – costituisce un primo segnale di sburocratizzazione che va nel verso auspicato dal mondo agricolo. Ora però – prosegue Spinelli – ci auguriamo che anche le altre modifiche previste dalla legge diventino operative con la medesima tempestività all’interno della procedura Inps. Anche perché – precisa il delegato confederale – con i voucher, circa 50mila posti di lavoro occasionali, in campo nazionale, possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna, dove sono impiegati soltanto per le attività svolte da disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente”.
“Con il ritorno dei voucher in agricoltura – afferma Aniello Ascolese, direttore regionale di Coldiretti Molise – si assicura al settore agricolo uno strumento agile e flessibile che semplifica rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestività tipica di una attività condizionata dalla natura, offrendo anche un’opportunità alle categorie più deboli di integrare il reddito. In campo nazionale meno del 2% del totale dei voucher – osserva infine Ascolese – è stato impiegato in agricoltura, dove sono nati, e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso. Non è un caso – conclude il direttore – che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011 senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti”.