Era il 4 ottobre del 2017 quando Mike Matticoli, consigliere provinciale di Isernia delegato alla viabilità ed esponente della destra, nonché falco sostenitore del Presidente della Provincia Coia (PD), tuonava contro chiunque poneva in dubbio la sicurezza del viadotto Sente annunciando di aver sporto querele per “procurato allarme” (fonte per tutte le altre “Eco dell’Alto Molise-Vastese”). E aggiungeva che la situazione era “in continuo monitoraggio” . Insomma secondo lui tutto era a posto e… stiate sereni. E questo sino al 29 agosto ultimo scorso, peraltro già dopo il terremoto del 14 agosto: il consigliere Matticoli diffondeva ancora notizie rassicuranti sui quotidiani locali – testuale- : “Buone nuove per la viabilità che interessa Agnone. Lo ha annunciato il consigliere provinciale delegato alla viabilità Mike Matticoli. “Per i viadotti ‘Sente’ e ‘Verrino’ non ci sono rischi immediati”.
Parola di Mike Matticoli.
Sicché, a, dopo aver minacciato le sue infondate querele per “procurato allarme” e rassicurato tutti sino allo scorso 29 agosto, già l’11 settembre veniva constatato addirittura il pericolo di crollo del viadotto con conseguente chiusura !
Creando tutti gli enormi disagi a lavoratori pendolari e studenti per la interruzione dell’unico collegamento tra il Vastese e l’Alto Molise, segnatamente Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio. Peraltro proponendo un rimedio peggiore del male: “l’alternativa Istonia” (ex statale 86), una strada dissestata e pericolosa, che comporterebbe solo sperpero di denaro pubblico e perdite di tempo, mentre con minori fondi e tempi celeri si dovrebbe subito mettere in sicurezza il viadotto, assicurando modalità compatibili di utilizzo immediato.
Ma come ha fatto il consigliere Matticoli a passare in pochi giorni dal “sereni nessun rischio” al pericolo di crollo con chiusura? Peraltro a fronte di un “monitoraggio continuo” ?
Qualcosa non quadra: a noi pare evidente la mala gestio politica laddove si è omesso di prevenire a tempo debito tale situazione e se c’e qualcuno che può fare “querele” questi sono solo i lavoratori e gli studenti vittime del disagio rivendicando i danni, non il Matticoli.
E lo ribadiamo, come già fatto di fronte all’assurdo NO alla stabilizzazione degli ex cantonieri precari: che si dimetta non solo Matticoli e il Presidente, bensì l’intera amministrazione provinciale!
Ma il nodo di fondo rimane il fallimento totale di queste giunte locali e regionali di destra e del Pd, comitati esecutivi della borghesia, che rappresentano solo gli interessi del padronato locale.
Se l’amministrazione provinciale Coia-Matticoli (PD- Forza Italia) rifiuta la stabilizzazione degli ex operai cantonieri pur essendo possibile da subito come abbiamo ampiamente dimostrato, gettando la manutenzione stradale nelle grinfie della disastrosa privatizzazione, in danno sia al servizio che all’occupazione, l’attuale Giunta regionale di destra invece di preoccuparsi della messa in sicurezza di viadotti e frane, si è invece attivata in tempi record per sollecitare il “Lotto Zero” , una folle opera inutile e dannosa, 170 milioni per collegare soli cinque Km tra i bivii di Pesche e Miranda, con 8 viadotti e due gallerie, oltre 4 milioni per i progettisti tratti dal “Fondo coesione sociale”. “Coesione” con chi ? Il viadotto Sente ad esempio poteva essere messo in sicurezza da tempo, e già con una piccola parte di quei milioni pagati ai progettisti dell’inutile e dannoso “Lotto Zero” .
Il P.C.L. continuerà a battersi contro la disastrosa privatizzazione della manutenzione stradale voluta dalla Provincia di Isernia e continuerà perciò la battaglia per la stabilizzazione degli ex operai precari cantonieri, al fine di attrezzare un servizio pubblico di qualità e senza gli aggravi della disastrosi appalti a privati.
E così contro gli sperperi di risorse pubbliche come nel caso del “lotto zero”, per un piano locale occupazionale nel settore edile rivolto alle opere necessarie, a partire dalla messa in sicurezza di ponti, strade franose ed edifici scolastici sul territorio regionale.
Senza dimenticare che a fronte di questi rivendicazioni immediate occorre nel contempo costruire anche a livello locale la prospettiva del governo dei lavoratori, basato sulla presa di coscienza del proprio ruolo sociale, perché bussola dell’attività amministrativa diventino le esigenze sociali sul territorio e non gli interessi delle cricche borghesi del cemento e delle giunte al loro servizio, incompetenza e sciatteria a parte.
12/10/2018
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – SEZIONE MOLISE