Il quadro normativo nazionale è chiaro, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto che contiene misure per il potenziamento del Servizio Sanitario e di sostegno per le famiglie, i lavoratori e le imprese, le ordinanze nazionali e regionali sono conosciute e quasi unanimemente apprezzate.

Si manifestano, al contempo, chiaramente le difficoltà in cui si dibattono le imprese dei diversi contesti produttivi ed i lavoratori stessi, quelli messi forzatamente a casa e coloro che stanno invece in produzione.

Lo stato di attivazione della Sanità molisana è in atto da giorni e, soprattutto, da sempre sono gli operatori sanitari, gli addetti alla logistica delle diverse strutture a fronteggiare le difficoltà di oggi e le emergenze che da un momento all’altro potrebbero presentarsi. Non c’è più tempo da perdere!

 

Il quadro, seppur necessita di approfondimenti interpretativi che avverranno solo con l’esperienza sul campo rispetto ad una fase inedita per tutti, è abbastanza chiaro. E questo è il momento dell’azione, evidenziano i Sindacati confederali locali che con una nota al Presidente Toma sollecitano un’azione concreta.

Azione che è tanto più efficace se è corale, come richiama il Capo dello Stato, come si è fatto e si sta facendo a livello nazionale, come si sta impostando in molte Regioni, come il Sindacato è impegnato a praticare in tutti i luoghi di lavoro e dimensioni di vita della popolazione.

Da qui l’invito di CGIL, CISL e UIL rivolto al Presidente della Regione, Donato Toma, perché si faccia protagonista di un diverso e più partecipato modo di affrontare l’emergenza sanitaria, le necessità di intervento nel mondo del lavoro, il bisogno di tutela delle famiglie, dei lavoratori, dei soggetti più deboli. 

Una task force inter-istituzionale, (già chiesta con una del 07 marzo) un luogo permanente del confronto fra Istituzioni, Forze sociali datoriali e sindacali, Associazioni dei lavoratori autonomi e dei professionisti, Forze dell’ordine e responsabili della Sanità, mondo della comunicazione, autorità morali, civili e religiose. Questo propongono i Sindacati.

In questo modo, evidenziano, le scelte saranno condivise, più facilmente praticabili, meglio monitorate. L’impegno corale e il coinvolgimento ampio di tanti soggetti, pur diversi ma accumunati dalla volontà di reagire e di agire subito, può senz’altro contribuire a rendere meno drammatico questo particolare momento per migliaia di lavoratrici e di lavoratori, ma anche per tutti cittadini del nostro territorio.

Ancora: Si deve puntare a dialogare fra molti, a valorizzare le capacità dei singoli, ad enfatizzare l’orgoglio dei molisani “che tante ne hanno viste”.

Assieme, andrà tutto bene!

Appena dopo, ci sarà  ancora tanto da fare. CGIL CISL UIL ci sono e ci saranno sempre!

 

 

In allegato: la lettera di Cgil, Cisl e Uil al Presidente Toma

 

 

 

Egregio Presidente,

facendo seguito alla precedente nota, le scriventi Organizzazioni Sindacali  CGIL, CISL e UIL,considerato che vengono quotidianamente investite da numerose richieste di Cassa Integrazione da aziende dei più svariati settori, oltre che pressate da più parti da cittadini, lavoratori autonomi e loro dipendenti, pensionati e operatori del contesto sanitario, … ritengono che non ci sia più tempo da perdere.

 

Pertanto, sollecitano l’urgenza di un confronto permanente e sistematico, ai massimi livelli della rappresentanza sociale e della responsabilità della gestione politica amministrativa locale, per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica,al fine di attivare tutti quegli strumenti necessari al Molise, a partire dagli ammortizzatori sociali e dagli altri sostegni all’economia, da ultimo disposti dall’Esecutivo nazionale con  il  decreto legge appena approvato.

 

Allo stato dei fatti, non è più rinviabile il confronto per una corretta e condivisa impostazione e conduzione del comparto Sanità, già compromesso e che viene messo a dura prova, ed ancor di più lo sarà nei prossimi giorni, dall’emergenza coronavirus. Qui medici, infermieri, operatori socio sanitari e tutti gli altri lavoratori e settori coinvolti stanno prestando servizio con dotazioni e presidi scarsi o inadeguati, in una situazione operativa che mette a repentaglio la stessa attività ordinaria, penalizzata a danno della intera collettività. Non che nulla si muova, per carità. Apprendiamo dalla stampa locale, ad esempio,  la scelta di coinvolgimento anche del sistema della sanità privata, con il quale Lei intenderebbe promuovere accordi per la messa a disposizione di posti letto accreditati con la condivisione degli interventi autorizzati, consentendo in questo modo al sistema pubblico di concentrarsi sulla “linea Covid-19”. Del pari apprendiamo dell’intenzione di riattivazione degli ex presidi ospedalieri di Larino e Venafro. Si tratta di scelte anche condivisibili, se solo si conoscessero tempi e modi di realizzazione e le caratteristiche del percorso strategico al fine di fronteggiare concretamente l’emergenza sanitaria in atto.

Da subito evidenziamo alcune criticità, oltre a quelle sanitarie, emerse nel corso di queste concitate settimane e che richiedono interventi immediati, al fine di garantire la continuità dei servizi e un’adeguata tutela dei soggetti coinvolti, nel pieno rispetto delle normative essenziali in tema di salute e sicurezza e del recente “protocollo sulla sicurezza” siglato tra Governo parti datoriali e CGIL CISL UIL.

Pertanto, gli scriventi Sindacati ritengono opportuno che Lei, Presidente, si faccia promotore dell’attivazione di una task force inter-istituzionale, che veda, in primis, la partecipazione delle Prefetture e delle Forze dell’Ordine, per convenire su linee-guida in tema di ordine pubblico e controlli. Questi sono indispensabili, in special modo nei luoghi con maggiore assembramento di persone (ad es. uffici postali, sportelli bancari, stazioni e autobus del TPL, catena della distribuzione alimentare, attività produttive..) dove spesso scarseggiano i dispositivi di tutela e lo stesso rispetto dei requisiti e delle attenzioni  finalizzate al contenimento del contagio. Senza considerare che in tutte queste attività sono coinvolti anche lavoratori (a partire dai collaboratori e dai lavoratori autonomi) privi di istituti contrattuali a tutela della loro condizione lavorativa. 

Occorre, pertanto,sempre nell’ambito di questa sede di confronto che le sollecitiamo, un confronto puntuale con le Parti datoriali per definire i contorni delle “urgenze di competenza”. Abbiamo apprezzato le misure di contenimento del rischio di contagio finora definite a livello nazionale, così come quelle adottate a livello regionale molisano, e in taluni contesti lavorativi messe in campo. Riteniamo, però, necessario realizzare davvero quel dialogo fra tutti i soggetti interessati alla problematica (magari da condurre anche con modalità di interconnessione informatica o “in remoto”) al fine di affermare, tutti insieme, il principio di centralità e irrinunciabilità delle attività lavorative (soprattutto in alcune funzioni o filiere di lavorazione) fondato però sempre sul diritto primario alla salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini più in generale.

 I Sindacati ritengono necessario attivare in tempi brevi questa interlocuzione permanente per iniziare, fin da subito, a predisporre tutto quanto sarà necessario per fronteggiare quelli che registreremo come effetti che questa crisi sanitaria – che certo o poi finirà – lascerà sul sistema socio-economico e produttivo della nostra regione. Questi sono, allo stato, parzialmente prevedibili, seppur non ancora quantificabili, in tutti i settori, ma in particolare in contesti produttivi come il turismo e la cultura, nonché il manifatturiero, dalla meccanica o all’agroalimentare, comparti esposti alle incertezze dell’export. Ma, ben sappiamo tutti, come non ci sia oggi, e tanto più in prospettiva, nessun settore economico non coinvolto dalle ricadute dell’emergenza: dal commercio all’artigianato,dal sociale all’edilizia al variegato mondo degli appalti. Ovunque la situazione è complicata, ovunque c’è l’esigenza di rimodulare i servizi, riprogettare attività, estendere tutele, per garantire lavoro e aiuto alle famiglie, a partire da quelle con maggiore fragilità.

 Come ben può comprendere e, certamente, convenire non può essere più sottovalutata, né rinviata, la necessità di tutelare i lavoratori, l’occupazione e i salari già fortemente compromessi prima della crisi connessa all’emergenza coronavirus. E, nel frattempo, offrire tutele alle comunità, promuovere la coesione sociale, proteggere i soggetti più deboli. Ancora: valorizzare le capacità dei singoli, enfatizzare il nostro orgoglio di molisani “che tante ne hanno viste”.

 D’altra parte, è stato il nostro Presidente della Repubblica a rilanciare, solo qualche giorno fa , il valore all’unità, della condivisione e della solidarietà.

 Non esiti, egregio Presidente, a farsi protagonista della realizzazione di un unico contesto in cui condurre il confronto fra Istituzioni, Parti sociali datoriali e sindacali, Forze dell’ordine, responsabili della Sanità, strumenti della comunicazione, Autorità morali, civili e religiose. 

 In attesa di riscontro, fiduciosi, cordialmente salutiamo.

Paolo De Socio                            Gianni Notaro                           Tecla Boccardo