Il Dott. Sergio Rago, da principale artefice della prevenzione dal rischio Covid nel Molise, al contagio vissuto sulla sua pelle. Cento giorni di calvario tra terapia intensiva e riabilitazione.
Cosa non ha funzionato nella prevenzione dal rischio Covid nel Molise, tanto da contagiare anche gli operatori del settore?
Lo scopriremo giovedì 27 maggio alle ore 10:30, nel corso della conferenza stampa indetta dall’Istituto Europeo di Riabilitazione Gea Medica in Località Acqua Solfurea a Isernia.
Un incontro interessante e chiarificatore sulle dinamiche che hanno condotto in piena pandemia al contagio di molti operatori sanitari in regione con il Dott. Sergio Rago Responsabile della Unità Operativa Dipartimentale Rete territoriale della non autosufficienza e della Segreteria Organizzativa Integrata delle Cure Domiciliari deputata alla valutazione dei PAI (piani assistenziali individualizzati) elaborati dalle Unità di Valutazione Multimediale dei tre Distretti Sanitari del Molise. Referente aziendale dei flussi informativi ministeriali cure domiciliari che nel 2020 si sono collocate al top della classifica nazionale, elaborata dal Ministero della Sanità, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, in rapportato ovviamente alla popolazione residente.
Da settembre 2020, si è occupato della sorveglianza delle strutture sanitarie e socio sanitarie extra ospedaliere di tutta la Asrem regionale, elaborando e divulgato il protocollo operativo per la messa in sicurezza e prevenzione della infezione; in particolare delle case di riposo seguendole passo dopo passo, nella messa in pratica di tutte le procedure. Ha lavorato sempre in staff con la Direzione Sanitaria regionale.
Ha mantenuto con le stesse costanti contatti telefonici ed email per l’aggiornamento del database nominativo degli ospiti ed operatori di tutte le strutture, finalizzato ad individuare eventuali cluster focolai e a definire le misure più idonee da adottare, con contatti diretti con i referenti delle stesse strutture.
Il database si è rilevato utile anche nei successivi momenti di prevenzione per la programmazione dei tamponi e delle vaccinazioni, queste ultime di fatto iniziate il 27 dicembre 2020 con la casa di riposo di Ripalimosani e successivamente programmata “in motus”, nelle strutture covid free e successivamente in tutte le altre.
Da novembre 2020 ha curato anche il trattamento dei pazienti covid positivi a domicilio, predisponendo per la direzione sanitaria aziendale le procedure per l’attivazione del nuovo servizio (dimissione protetta ospedaliera, richiesta da parte delle USCA o dei MMG) dato in appalto ad una società cooperativa diversa da quelle delle cure domiciliari che pure hanno partecipato alla gara di affidamento.
<< Il 02 febbraio in seguito a tampone negativo per un sospetto focolaio sviluppatori al terzo piano di via Ugo Petrella, ove Sergio Rago ha l’ufficio, si sottopone a vaccinazione volontaria il giorno seguente, continuando a lavorare in smart working, partecipando alle riunioni indette dalla direzione sanitaria.
Dopo solo quattro giorni dalla vaccinazione, avverte disturbi simil influenzali sempre più intensi che si confermano essere infezione da covid con successivo tampone molecolare.
Il 18 febbraio viene ricoverato presso il reparto covid del Cardarelli. Il 01 marzo, in seguito a peggioramento viene trasferito in Terapia Intensiva dove si negativizza il 15 marzo e dal 01 aprile viene trasferito presso la GEA Medica di Isernia per la riabilitazione. Cento giorni vissuti nelle fasi devastanti del virus, fino alla totale guarigione.