Guardia di Finanza,
le circa 4mila piante erano organizzate in cicli di crescita e produzione progressiva. Una volta immessa sul mercato ogni pianta avrebbe “fruttato” circa mille euro per un totale di 4milioni di euro. Per annaffiare costantemente le piante prelevavano l’acqua dal torrente Saccione e la “spruzzavano” sulle piante. Sono state le ricognizioni aeree a far capire ai militari della Guardia di Finanza che quelle piante immerse nel verde non erano proprio “naturali” e a far scoprire una vasta coltivazione di marijuana, circa 4mila piante, nella zona di Campomarino.
Piante di varie dimensioni, organizzate in cicli di crescita e produzione progressive. L’avvistamento effettuato dai militari del reparto aeronavale di Pescara ai colleghi della compagnia di Termoli che, distrincandosi tra la fitta boscaglia circostante – strategica per rendere la zona ben celata e soprattutto di difficile accesso – hanno raggiunto la piantagione. Immediatamente è apparsa evidente la perfetta organizzazione della coltivazione presso la quale era stato realizzato un complesso sistema automatico di irrigazione “goccia a goccia”, completato dalla presenza di fertilizzante e svariati attrezzi da lavoro utilizzati per la coltivazione.
Sotto lo stretto coordinamento con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino, la Guardia di Finanza procedeva alla estirpazione di oltre 3.900 piante pronte per la raccolta delle infiorescenze. Qualora immesse sul mercato, quella coltivazione avrebbe assicurato guadagni illeciti sino a quasi quattro milioni di euro. L’operazione, condotta congiuntamente dalle Fiamme Gialle abruzzesi e molisane, in una perfetta sinergia tra componente territoriale e aeronavale, rientra in un più ampio dispositivo di “analisi dei rischi locali” in costante aggiornamento. Difatti, il continuo monitoraggio del territorio è assicurato anche grazie alla dinamicità e versatilità dell’impiego del mezzo aereo, i cui apparati di ricerca e scoperta, consentono di svolgere missioni attagliate alle esigenze operative del Corpo.
L’operazione di servizio evidenza il costante impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto alla produzione illecita ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, che rappresenta ancora una delle principali fonti di arricchimento delle organizzazioni criminali che, come dimostrato dall’operazione “Piazza Pulita”, condotta nel maggio scorso dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Campobasso, poi impiegano quei profitti anche per inquinare l’economia sana e le attività imprenditoriali oneste della Regione. E’ questa una delle linee strategiche verso la quale si orienteranno le Fiamme Gialle molisane come sottolineato dal Generale Salvatore Refolo, di recente insediatosi quale Comandante Regionale Molise della Guardia di Finanza.