Di Claudia Mistichelli
Finalmente giugno, finalmente estate, finalmente caldo. Tutto questo, però, non sembra interessare l’amministrazione di Campomarino.
Mentre si sono preoccupati di aggiornare le tabelle con le tariffe dei parcheggi a pagamento, si sono disinteressati di tutto il resto.
Come ogni anno non hanno pulito, oppure non hanno obbligato a farlo, ai proprietari dei terreni incolti, dove la vegetazione supera l’altezza delle persone e invade i marciapiedi.
Eppure ogni estate è la stessa “canzone”: roghi e incendi che mettono a repentaglio l’incolumità degli abitanti del lido.
Insomma dopo un anno di assenza, torni a Campomarino per goderti qualche giorno di relax, nel ponte di giugno che dovrebbe richiamare turisti e villeggianti, invece, trovi vegetazione incolta, una cittadina desolata e abbandonata, negozi completamente chiusi (tranne i cinesi) e qualche attività di ristorazione.
Perché un turista dovrebbe venire a villeggiare a Campomarino lido?
Quali sono le strategie turistiche o di accoglienza (ovviamente oltre a quelle dei migranti) messe in atto dall’amministrazione?
I proprietari delle case del lido di Campomarino pagano profumatamente tasse per immobili di cui usufruiscono solo 3 mesi l’anno, senza nessun tipo di servizio e senza illusioni che possano fittarle in un luogo ormai abbandonato dall’uomo e da Dio.
I cartelli vendesi ormai superano quelli dei fittasi, in quanto l’amministrazione è in perenne letargo.