Nel pomeriggio di ieri 11 novembre u.s., la Squadra Mobile di Campobasso dava esecuzione ad un’ordinanza cautelare – disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta di questa Procura -applicativa della misura dell’allontanamento dalla casa familiare a carico di un professionista di Campobasso accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.
Le indagini hanno fatto emergere un rapporto familiare logoratosi negli anni, anche in ragione dell’abuso, da parte del presunto autore dei reati, di alcool e droghe. Le vessazioni dell’uomo nei confronti della moglie, che si protraevano da circa sei anni, negli ultimi tempi erano diventate insostenibili: la offendeva pesantemente davanti agli estranei ed ai figli minori, ne controllava gli spostamenti, le impediva ogni autonomia, la tempesta di telefonate e messaggi farneticanti per sapere dove stava, con chi e cosa faceva, minacciandola continuamente e limitando fortemente la sua possibilità di azione. Controllandola costantemente, seguendola, rimproverandola e minacciandola la faceva vivere in uno stato di mortificazione e di paura ed in una condizione di avvilimento. L’uomo ricorreva alle minacce anche per ottenere prestazioni sessuali che riteneva dovutegli in virtù del rapporto coniugale.
La vittima avrebbe subito tali condotte per anni, senza mai denunciare nulla, sperando che le cose potessero cambiare. Tale accettazione aveva, però, accresciuto nell’uomo la convinzione di essere nel giusto e di poter continuare a vessare la moglie anche in presenza dei figli minori. Portata al limite di rottura la parte offesa trovava il coraggio di denunciare il marito e, con il sostegno del Centro Antiviolenza di Campobasso e della Polizia di Stato, trovare la forza per cercare di rialzarsi ed avere la speranza in un futuro migliore per sé e per la propria famiglia.
La vicenda in questione, rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente negli ultimi anni ed il cui contrasto capillare – tra gli obiettivi della Procura – è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati.