L’evento rientra nell’ambito delle manifestazioni per celebrare i 300 anni dalla nascita dello scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno, e curate da un Comitato creato ad hoc. La storia di Campobasso e dello stesso Molise segna i secoli con eventi culturali che si legano a questa storica processione degli “ingegni” che, ogni anno, da documenti di archivio risalenti al 1600, esce in occasione del Corpus Domini. Mancava nella bibliografia sui Misteri una pubblicazione frutto di una ricerca triennale su documenti, articoli di giornali che ridesse ordine e profondità alla storia religiosa di questo evento.
I due volumi possono essere quindi utilizzati come gadget e come punto di partenza per nuove riflessioni sull’argomento. Nelle intenzioni dell’autore c’è la costruzione di un vero e proprio progetto di valorizzazione attraverso lo studio “quasi filologico” delle eccellenze dei beni culturali immateriali del Molise, arrivando a proporre una logica di marketing rivolto a questo turismo di nicchia così presente nella regione.
Un concetto ampiamente condiviso e sposato dall’assessore regionale al ramo,Vincenzo Cotugno. E, visto l’argomento, la presentazione è stata articolata in forma scenica, cercando, con il prezioso aiuto di associazioni culturali molisane, di dare le “suggestioni” di periodi storici con cui i Misteri hanno dato vita a vere e proprie azioni sceniche. E’ stato lo stesso Rubino a guidare la serata, è mancato il presidente Toma costretto a Roma per impegni istituzionali, ma non è mancata la presenza dell’assessore alla Cultura della Regione, Vincenzo Cotugno, per cercare di trasferire storiche emozioni che gli ingegni continuano a conservare. Le “mani del cielo” sono un’opera unica, il pensiero confermato dallo stesso Assessorato, che fa luce sulla storia dei Misteri secondo una logica ricostruttiva rigorosamente aderente a documenti, molti non conosciuti, che riscrive anche la storia delle confraternite cittadine che, fino al 1800, hanno continuato a gestire e a controllare la Processione del Corpus Domini.