di Claudia Mistichelli

E’ vero che il Molise non esiste. E’ vero che Renzi si fermerà solo a Termoli e Isernia.

E’ vero che il Papa è già stato a Campobasso. E’ vero che il nostro capoluogo di regione è totalmente abbandonato, a causa dei treni obsoleti e le strade disagevoli.

Però, se per errore qualche “famoso” dovesse venire a Campobasso e vedesse il Murales in Via Marche, oppure, se la foto fosse pubblicata su qualche giornale nazionale, potremmo rischiare anche un incidente diplomatico.

Insomma, i murales, da sempre discriminati, arte di strada di protesta e di ribellione, sono stati rivalutati al punto da essere richiesti per abbellire palazzi, muri e strade comunali.

E’ un’arte bella e apprezzata, tanto, da prendere sempre più piede in tutte le città italiane e, anche a Campobasso.Molti residenti di Via Marche, però, sono in rivolta.

Si sta procedendo con una raccolta firme, con la quale, chiederanno al Primo Cittadino di Campobasso, la rimozione del disegno incriminato, sicuramente molto bello, ma sgradevole da vedere.
I murales sui palazzi, non sono carri di carnevale, i quali, dopo poche settimane vengono smontati, rimarranno in bella vista per anni. Il buon gusto e la ragione, devono sempre prevalere sulla voglia di apparire a tutti i costi.

L’amministrazione ha il dovere di vigilare su ciò che accade nel proprio territorio, soprattutto, quando deve autorizzare un murales su un edificio pubblico.

Foto di Lucia Brunale