Di Domenico Angelone

Campobasso – Annosa e pericolosa la questione dell’Azienda speciale regionale  Molise Acque, uno dei nervi scoperti della regione Molise che rischia di saltare per scarsa volontà politica.

Nel corso degli ultimi quattro anni, la gestione commissariale non ha risolto gli annosi problemi di bilanci sempre in perdita.

Proprio la parte economica dell’Ente ha maggiormente creato preoccupazioni tra i lavoratori in quanto, negli anni si sono registrati sempre bilanci catastrofici ovvero, l’anno 2013 si è concluso con un bilancio in perdita di Euro 4.200.000,00, l’anno 2014 in perdita di Euro 3.700.000,00 e l’anno 2015 in perdita di Euro 3.200,000,00, rimanendo al 2016 con un patrimonio netto di Euro 3.800,000,00.

Questo perché, l’Azienda fornisce l’acqua ai comuni, che se la fanno pagare profumatamente dai cittadini e pare che i comuni stessi, a loro volta, non pagano la quota loro spettante all’Azienda, anche se trattasi di tariffe che sono tra le più basse d’Italia.

La perdita di 11 milioni di euro negli ultimi esercizi, un dimezzamento del patrimonio netto tra i 7 milioni del 2014 ed i 3,8 milioni del 2015, l’aumento delle esposizioni debitorie in particolare verso imprese fornitrici di energia elettrica e la crescente difficoltà ad incassare i crediti per l’acqua erogata ai comuni molisani e ad altre regioni.

Dal 2015 con il commissariamento, non vi è stata inversione di tendenza, anzi, i bilanci sono addirittura peggiorati e l’esposizione debitoria ha gettato profonde preoccupazioni nelle maestranze che fino ad oggi sono riuscite a percepire regolarmente lo stipendio, ma i fornitori languono, con il rischio – nonostante la risorsa idrica invidiabile per questa regione – di saltare per crediti inesatti o inesigibili.

I governi che si sono succeduti in questi anni – prima Frattura e Toma adesso – nonostante promesse pre elettorali, pare si siano dimenticati della grave crisi che quest’azienda speciale sta affrontando, della situazione che rischia di incancrenirsi ulteriormente e di saltare.

I rappresentanti sindacali di Cisl e Uil di Molise Acque  in data 19 marzo 2019 hanno inoltrato una lettera informativa al Presidente Toma, ove si evidenziava l’inopportunità dopo 4 anni di commissariamento di continuare a brancolare nel buio senza risolvere i molteplici problemi che attanagliano l’azienda speciale; minacciando di rendere pubblica la missiva, qualora non fosse giunto nessun segnale da parte della regione.

I termini sono ampiamente scaduti e i delegati sindacali hanno provveduto a rendere pubblica la lettera e le loro profonde preoccupazioni per il proseguo dell’attività, stigmatizzando il disinteresse generale dell’amministrazione regionale verso la gestione della risorsa idrica che potrebbe avere introiti certi e sufficienti a garantire la sopravvivenza dell’azienda speciale e servizi efficienti senza debiti, con probabili introiti in plus valenza per la stessa regione Molise.

Infatti, con i crediti inesatti e l’intervento regionale, si potrebbe pensare ad investimenti diversificati per riammodernare e annullare le perdite idriche nei comuni. Finalmente si potrebbe garantire a pagamento, anche la captazione delle nostre acque ad altre regioni come la Campania che non ha mai versato un euro al Molise da decenni, nonostante milioni di metri cubi di acqua si riversano nelle condotte campane.

Di seguito la missiva dei sindacati:

 

 

Al Presidente della Giunta Regionale del Molise

Dott. Donato TOMA

 

e, p.c.       Al Commissario Straordinario di Molise Acque

Ing. Massimo PILLARELLA

 

OGGETTO: Situazione Molise Acque.

I sottoscritti Paolo PERPETUA e Domenico MONTAGANO, rispettivamente delegati aziendali di CISL e UIL, chiedono un intervento decisivo e risolutivo delle annose e irrisolte problematiche dell’azienda.

Si ricorda il Suo intervento all’assemblea dei lavoratori di M.A. in campagna elettorale, durantre il quale, cogliendo la drammaticità della situazione ebbe giustamente a dire: prima di tutto terminando la fase di commissariamento perché un’Azienda come Molise Acque non può -ad libidum- continuare con il commissariamento, è durato troppo, quattro anni sono troppi. Secondo aspetto vanno nominati gli organi di gestione, parlo del Consiglio di amministrazione e del Direttore Generale di Molise Acque perché va affrontato la situazione patrimoniale e gestionale di Molise Acque in tempi rapidissimi . Da allora nulla è cambiato, anzi la situazione è drammaticamente peggiorata per via della situazione debitoria in cui versa l’Azienda.

Consapevoli che una gestione commissariale di così lunga durata è stata deleteria per il bene della comunità, dell’azienda e dei lavoratori, si sollecita quanto promesso, necessario per ristabilire le giuste condizioni per una ripresa che, comunque, sarà difficile.

A tale scopo la nomina di un Presidente, un Consiglio di Amministrazione e un Direttore Generale sono inderogabili.

Tra le tante problematiche si ricorda la necessaria conclusione del percorso di assunzione dei 50 lavoratori part time a tempo determinato che da mesi è fermo.

Si ricorda che la insostenibile situazione debitoria, con tanto di ingiunzioni di pagamento, stanno annientando l’azienda.

Si rappresenta inoltre la paradossale situazione del personale dell’Azienda che sta vivendo  una situazione surreale riguardo al contratto di lavoro di riferimento (Enti Locali) avendo l’INPS comunicato la cancellazione dall’ex gestione INADEL dal 2014 e che da ottobre 2017 il relativo TFS-TFR viene trattenuto impropriamente in Azienda. Urge pertanto una immediata soluzione del problema che solo i previsti organi aziendali possono affrontare e risolvere.

Alla luce di quanto sopra ed esasperati da tutto questo immobilismo, trascorsi sette giorni da questa missiva, i sottoscritti daranno inizio ad un percorso di mobilitazione del personale e di tutte quelle attività atte a portare a conoscenza dell’opinione pubblica di quanto sopra.

Certi di un Suo pronto intervento si porgono cordiali saluti.

Campobasso, 19 marzo 2019

Paolo Perpetua (CISL)

Domenico Montagano (UIL)