di Galileo Casimiro
Con sentenza del 25 febbraio 2021, il Tribunale di Campobasso, nella persona del Giudice
D’Onofrio, pronunciava assoluzione dai reati di favoreggiamento della prostituzione e
dell’immigrazione clandestina, nei confronti di un cittadino di nazionalità cinese.
L’ipotesi accusatoria contestava all’imputato il coinvolgimento nell’attività di prostituzione
svolta autonomamente da due donne di nazionalità cinese in un appartamento preso in
locazione dall’uomo e offerto alla loro disponibilità.
Si ipotizzava, inoltre, che l’uomo avrebbe tratto profitto dall’attività di meretricio e che a tal fine aveva anche favorito la permanenza illegale delle donne nel territorio nazionale.
Viceversa, il Tribunale accoglieva in toto le argomentazioni esposte dal difensore
dell’imputato, avvocato Giuseppe Musella, del Foro di Napoli, in sede di definizione del
procedimento nelle forme del rito abbreviato, e riteneva non sufficiente il materiale
investigativo a supportare la pronuncia di condanna dell’uomo oltre ogni ragionevole
dubbio, in relazione ad entrambi i capi d’imputazione.
Veniva, difatti, rappresentato che l’ausilio prestato dall’imputato alle donne non poteva
qualificarsi in termini di favoreggiamento della prostituzione, alla luce dei recenti approdi
della Corte di Cassazione, dal momento che veniva prestato alla persona piuttosto che
all’attività illecita svolta.
Oltre all’aver preso in locazione l’immobile, poi occupato dalle
donne, infatti, non era stata offerta alcuna prestazione accessoria, come il procacciamento
dei clienti.
Il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, inoltre, veniva ritenuto assorbito
dal più grave reato contestato ed escluso, in ogni caso, per assenza del dolo specifico.