Campobasso- “Se non potessi più come parroco celebrare nella mia parrocchia, sarebbe un grave atto nei confronti della libertà religiosa mia e dei miei parrocchiani.
Tanto vale che la chiesa venga chiusa, ed è possibile che, come estremo gesto per far valere i diritti miei e dei più deboli, sarò costretto a farlo”. È uno dei passaggi della lettera inviata al Prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico, da don Michele Tartaglia, parroco della Cattedrale di Campobasso che punta il dito sugli effetti delle barriere antiterrorismo posizionate in Piazza Pepe, strada di accesso alla chiesa. Il sacerdote, che si è rivolto anche al Questore, Sindaco, assessore alla Mobilità e dirigente della Polizia locale, evidenzia i disagi arrecati alla parrocchia dal provvedimento.
“In particolare – spiega – si impedisce ai fedeli con difficoltà deambulatorie il transito in piazza (con le auto ndr) per recarsi in Cattedrale, si impedisce al canonico Cerio che ha 96 anni e al sottoscritto, entrambi con difficoltà deambulatorie certificate, di poter svolgere il ministero, in quanto spesso gli unici posti invalidi disponibili nel circondario sono occupati, spesso anche da mezzi non muniti di apposito cartellino”. In sostanza don Michele chiede di modificare il Piano antiterrorismo e rendere possibile il transito e la sosta per i disabili. Anche a seguito “delle richieste da parte di persone che non hanno più la possibilità di recarsi agevolmente presso la parrocchia”. (ANSA).