di Ferdinando Manna

Negli ultimi mesi,sulla stampa regionale e tv locali è stato
affrontato, giustamente,meritoriamente e a più riprese,il tema della
sanità pubblica e privata partendo dalla nomina controversa del
Commissario ad Acta ed i suoi riflessi sulla gestione della sanità a
livello regionale.

Si è parlato anche del tema della sicurezza nelle
scuole dal punto di vista sismico e di altri importanti problematiche
di interesse comune (sicurezza dei cittadini, inquinamento ambientale
ecc),ai quali si è aggiunta, purtroppo,la tragedia della discoteca di
Corinaldo.

Tutte problematiche di grande rilievo per la sicurezza dei
cittadini alle quali, a mio modesto parere, andrebbe aggiunta quella
della sicurezza sui luoghi di lavoro che definirei ” il parente povero
della Sanità pubblica”argomento ritualmente e unicamente affrontato,
con comunicati istituzionali di notevole spessore, a livello nazionale
e regionale, in occasione di ricorrenze o incidenti mortali.

Con deliberazione dello scorso 15 ottobre la Giunta Regionale ha
avviato le procedure per la ricostituzione del Comitato regionale di
Coordinamento per la sicurezza sul lavoro e il competente Servizio ha
immediatamente richiesto agli Enti di competenza la designazione dei
propri rappresentanti all’interno del Comitato.

Ad oggi 15 gennaio 2019,dovrebbe essere alla firma del Presidente della  Giunta il decreto di ricostituzione del Comitato presieduto dallo stesso Presidente o dall’Assessore ( in linea di massima al Lavoro o alla Salute) al quale
vorrà eventualmente affidarne la presidenza .

E in qualità di componente del ricostituendo Comitato mi permetto di
suggerire alcuni argomenti che certamente potevano essere discussi nel
Comitato regionale nel decorso quinquennio 2013-2017,da mettere
all’ordine del giorno della prima riunione, da convocare nel più breve
tempo possibile,in aggiunta a quelli di carattere prettamente
burocratico previsti nei caso di insediamento di questi organismi.

Tra i provvedimenti non attuati nel precedente quinquennio ricordo, con
amarezza, una deliberazione della Giunta Regionale, da me predisposta
un’anno prima del pensionamento, la n .440 del 14 giugno 2011, che
prevedeva un finanziamento di € 77.481,64( ormai andati in perenzione)
per l’attuazione di un progetto di assistenza tecnica-specialistica
presentato dall’Asrem relativo all’attività di prevenzione e vigilanza
sui luoghi di lavoro che avrebbe consentito l’utilizzazione, e forse
anche la stabilizzazione, presso le sedi periferiche dell’Asrem, di
alcuni giovani del progetto “Skill Generation” costretti
successivamente a ricorerre alle vie legali per ottenere giustizia.

Né sempre nel decorso quinquennio 2013-2017, è stato possibile
procedere all’approvazione dei Piani regionali di prevenzione in
agricoltura e in edilizia nonostante i miei numerosi solleciti in
qualità di rappresentante della Regione Molise nei gruppi
Interregionali della Prevenzione nei due settori richiamati.

Né mi è stato possibile,nel periodo 2013-2015,dare il mio contributo,
in seno al Comitato regionale di Coordinamento del Molise, benché
fossi rappresentante della Regione ( dicembre 2012- marzo 2014)
nel Comitato ex.art.5 del D.Lgs n.81/08, la cosiddetta “Cabina di
regia” in materia di sicurezza a livello nazionale, dove,dai relativi
verbali risultano le mie proposte sull’utilizzo delle sanzioni e sul
funzionamento dei Comitati regionali e di altri organi di vigilanza.

In ultimo, ma non certamente per minore importanza, sempre nello stesso
quinquennio non sono state più organizzate le giornate di studio
nell’ambito della Settimana europea per la sicurezza sul lavoro
regolarmente svoltesi fino al 2010( nel 2011 ci furono le elezioni
regionali) su mia iniziativa.

L’urgenza della convocazione del nuovo Cr è strettamente collegata
alla necessità di predisporre una prima bozza dell’attività di
vigilanza sui luoghi di lavoro per l’anno 2019 alla luce della
programmazione degli interventi previsti da ogni singolo Ente come
appresso indicato:

1-Avvio, in collaborazione con gli Enti preposti, dei Piani regionali
di prevenzione in Agricoltura e in Edilizia,approvati con decreto del
Commissario ad Acta lo scorso mese di febbraio e, per quanto riguarda
l’agricoltura,acquisire dal Dipartimento Unico di Prevenzione
dell’Asrem informazioni ufficiali sull’iter del progetto di
prevenzione in agricoltura n.37 in attuazione del DCA n.40/2014.Per
questo progetto a fronte di un finanziamento di € 90.000,00, la Dg
Salute con D.D del 21/09/2015 n.195 ha trasferito all’Asrem la somma
di € 54.000,00 pari al 60% dell’importo citato di €
90.000,00.Naturalmente i due progetti in agricoltura andrebbero
gestiti in maniera coordinata tra gli Enti preposti.

2- Programmare tutti gli altri interventi di vigilanza congiunta degli
Enti presenti in Comitato per l’anno 2019.

3-Avvio progetti Inail presentati dalla Direzione regionale.

4-Appropriato utilizzo delle risorse provenienti dalle sanzioni
applicate dall’Asrem per mancato rispetto della normativa
antinfortunistica da parte delle aziende.

5-Partecipazione dei rappresentanti delle competenti strutture
regionali ai vari gruppi di lavoro costituiti a livello nazionale.

6-Iniziative atte a diffondere la materia della sicurezza sui luoghi di lavoro.

7-Affidare, come vice-presidenti, ad un rappresentante degli Enti
presenti in Comitato ed a un rappresentante delle Parti Sociali il
monitoraggio continuo sull’attuazione delle iniziative di cui ai punti
precedenti nelle more delle riunioni trimestrali dello stesso
Comitato.

Ferdinando Manna – Rappresentante Cisl-Abruzzo-Molise
nel ricostituendo Comitato regionale di Coordinamento per la sicurezza
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