di Claudia Mistichelli 

Non molto tempo fa, correva l’anno 2015, a Campobasso è stato presentato il “piano trasporti integrato”.

Praticamente un trasporto pubblico, urbano e locale, moderno.

Il trasporto locale, nei paesi aderenti all’iniziativa, oltre alla fermata al terminal, prevedeva soste all’interno del percorso cittadino.

L’intento era quello di ammortizzare i costi e rendere un servizio migliore incrementando gli interessi sociali ed economici di tutti i Comuni aderenti. Campobasso sarebbe stato il capofila insieme ad alcuni paesi limitrofi: Ferrazzano, Mirabello Sannitico, Campodipietra, San Giovanni in Galdo, Toro, Oratino, Vinchiaturo, Ripalimosani, Matrice e Montagano.

Ma si sa il tempo è tiranno e scorre senza sosta.

Purtroppo tutto è rimasto fermo al 2015, riconfermando l’azienda SEAC ai trasporti urbani di Campobasso. In realtà non è rimasto proprio tutto uguale, i soldi sono diminuiti ed anche le corse ed i servizi.

Di conseguenza, notizia degli ultimi giorni, il licenziamento di alcuni dipendenti della SEAC. Il trasporto pubblico integrato è un altro bel progetto che verrà chiuso nel cassetto come molti altri, come tante opere incompiute, come tante idee mai realizzate.

Eppure l’Amministrazione, passata e presente, è composta in maggior parte dalle stesse persone.

Sindaco, consiglieri ed assessori (alcuni si spostano da una poltrona all’altra o da un partito all’atro) che sono presenti alla vita amministrativa del capoluogo di regione da anni. Purtroppo però, a Campobasso, i problemi sono spesso improvvisi e gli eventi sempre eccezionali.