di Claudia Mistichelli
Dopo l’allerta neve, la pioggia sta allagando mezza Italia e, come se non bastasse, scosse di terremoto a ripetizione. Intanto le bacheche di Facebook impazziscono, riempiendosi di link aggiornati su ogni scossa, intensità, ora, epicentro e futuro prossimo. La preoccupazione è tanta, il ricordo di San Giuliano di Puglia è sempre vivo nelle nostre menti e nei nostri cuori.
“Ci si trova davanti a scuole fatiscenti e obsolete che hanno fatto il loro tempo e che neanche sotto restyling possono garantirci davvero quella sicurezza che dobbiamo ai nostri studenti in caso di terremoto”. Questo è il grido di allarme del Comitato scuole sicure per Isernia.
E Campobasso? La situazione non è differente, la preoccupazione è la stessa, soprattutto dopo la chiusura di alcune scuole e i doppi turni in alcuni istituti che risultano super-affollati.
Il capoluogo di regione è in attesa da anni che le amministrazioni prendano un impegno certo ed immediato per garantire la sicurezza agli studenti.
Intanto si continua a pregare, soprattutto per i territori colpiti dal terremoto. Il centro Italia sembra non avere pace. Ormai la disperazione, di chi ha scelto di restare nei propri paesi distrutti, sta prendendo il sopravvento, con neve e freddo che sta rendendo i soccorsi molto difficili. Il Sindaco di Amatrice lancia un disperato appello al Governo che li ha lasciati soli ad affrontare tutto questo e gli stessi volontari e soccorritori sono nelle stesse sofferte condizioni.
Le foto dei territori martoriati stringono il cuore e ci si sente impotenti. Tra distruzione, neve, tende semi-distrutte, animali alle intemperie, senza acqua, luce e riscaldamento, ci si domanda dove sono i politici che in bella mostra erano presenti per le fotografie di rito.
Dove sono i soldi che sono stati raccolti? E’ stato previsto un piano di ricostruzione? Soprattutto perché non è stato programmato un piano di intervento immediato? Come sempre in Italia tra il dire e il fare c’è di mezzo il …TERREMOTO!