Una brutta pagina per la politica molisana quella riguardante il trasporto dializzati della provincia di Isernia. Si sta tentando di fare campagna elettorale sulle sorti di malati che non sanno come raggiungere quotidianamente i presidi ospedalieri per le cure di cui necessitano. Prendo le distanze da tali comportamenti che, per fortuna, non mi sono mai appartenuti.
Il mio, in questi mesi, è stato un sostegno incondizionato e disinteressato nei confronti di chi ha bisogno di un supporto da parte delle istituzioni. Ma, a quanto pare, oggi anche la salute dei nostri concittadini diviene un elemento da strumentalizzare per attaccare la controparte politica, prendersi meriti che non si hanno e conquistare le prime pagine dei giornali. Addirittura c’è chi ormai è convinto di fare politica attraverso i “like” che si ottengono sui social network, grazie alla logica del “chi la spara più grossa”. Mi dispiace ma questo è un mondo che non sento mio.
Al di là delle polemiche e degli attacchi gratuiti che sto ricevendo in questi giorni continuo a concentrarmi sull’unico obiettivo di cui mi interessa in questa triste vicenda, l’ennesima: continuare a erogare il servizio di trasporto gratuito per i dializzati. In attesa del tavolo tecnico con l’Asrem per discutere dell’argomento, previsto per il prossimo 3 gennaio 2019, il Comitato di Isernia della Croce Rossa Italiana, nella figura del presidente Fabio Rea, ha garantito il trasporto gratuito dai giorni 2 al 5 gennaio per nove dializzati non autosufficienti, impossibilitati a raggiungere autonomamente gli ospedali.
Leggo che oggi, 31.12.2018 si è fatta avanti un’Associazione privata, la “Croce Azzurra”, con sede legale a Castelpetroso, la quale avrebbe garantito il trasporto gratuito per l’intero anno dei dializzati. Da quanto ho appreso dai mass media sarebbero stati due esponenti della maggioranza a convincere tale sodalizio a farsi carico del servizio a titolo “GRATUITO”. Se così fosse, e spero che lo sia, questa rappresenta una bellissima notizia. Peccato, però, che la logica del “chi la spara più grossa” mi impone di documentarmi, di comprendere la fattività dell’intervento promesso. Del resto, si sta parlando della salute dei molisani.
In realtà, come documentato dalla stessa associazione, la quale mi ha inoltrato per conoscenza una mail, tra la “Croce Azzurra” e la Regione Molise è in atto una convenzione che prevede un finanziamento di innovazione sociale, pari a 29mila euro, per l’acquisto di un mezzo per il trasporto dei dializzati residenti nell’area di Venafro. La convenzione prevede anche il costo del servizio per un anno. Da tale accordo stipulato con l’associazione sono immediatamente evidenti due aspetti: il primo è che in realtà non si tratta di gratuità del servizi perché la “Croce Azzurra” riceve un cospicuo contributo per lo stesso; secondariamente si parla di area di Venafro ma non viene specificato quanti e quali dializzati saranno trasportati, considerati che gli stessi risiedono in diversi territori della provincia e per di più non tutti sono sottoposti a dialisi presso il nosocomio di Venafro, ma alcuni di loro devono raggiungere il presidio ospedaliero di Isernia.
Ma ciò che mi rende maggiormente perplessa è il fatto che la convenzione, stipulata grazie a un bando a cui il sodalizio ha risposto, prevedeva già l’espletamento del servizio per un anno. Pertanto mi chiedo per quale motivo fino ad ora tale associazione non si è fatta avanti? Secondo la convenzione avrebbe già dovuto garantire tale servizio. Invece fino a oggi scena muta, mentre la sottoscritta tentava di trovare una soluzione, l’associazione in questione è rimasta in silenzio. Per quale motivo, inoltre, i due consiglieri regionali di maggioranza se sapevano di tale convenzione hanno taciuto nei giorni scorsi? Per di più uno di loro era già intervenuto in merito attraverso un comunicato stampa, nel quale di certo non aveva fatto riferimento a tale convenzione.
Infine mi chiedo: per quale motivo il giorno 24.12.2018 l’Asrem ha comunicato ai dializzati l’interruzione del servizio di trasporto se già era posta in essere tale convenzione? E per quale motivo agli stessi è stato promesso il rimborso di un quinto del carburante senza fare riferimento a tale sodalizio che già avrebbe dovuto espletare il servizio?
Basta giocare con la salute dei molisani. Per favore siamo seri!