Calenda, Scarabeo e Iorio: “Stop alle lungaggini burocratiche, è iniziata l’epoca del buonsenso. Sblocchiamo subito gli ammortizzatori sociali”
“È in momenti delicati come questi che occorre ripartire dai gesti concreti. Continuo a ribadire che è finito il tempo delle lungaggini e degli intoppi burocratici: occorre una macchina amministrativa snella e capace di rispondere alle reali esigenze dei nostri concittadini. Come già sostenuto nei giorni scorsi è necessario sbloccare subito i fondi per il pagamento della mobilità in deroga degli ex lavoratori dell’area di crisi”.
Queste le dichiarazioni del consigliere regionale Filomena Calenda, che ancora una volta ha inteso schierarsi con le famiglie che stanno vivendo un vero e proprio dramma, non solo sanitario. Al suo fianco si sono schierati anche i consiglieri regionali Massimiliano Scarabeo e Michele Iorio, che condividono appieno l’iniziativa del presidente di IV Commissione. “L’emergenza per molti nostri corregionali è anche e soprattutto economica e sociale, in particolare per i disoccupati e per tutti coloro che stavano attendendo da tempo gli ammortizzatori sociali. Nei giorni scorsi – ha spiegato Calenda –, insieme ai colleghi Iorio e Scarabeo, avevamo sollecitato gli organismi politici regionali a risolvere una vera e propria ingiustizia sociale legata a un intoppo burocratico. A causa del rallentamento dell’attività lavorativa, conseguente allo stato di emergenza, non è stato possibile ultimare l’inserimento sul sistema telematico INPS delle circa 500 domande pervenute da parte degli ex lavoratori dell’area di crisi che avevano diritto alla mobilità in deroga. Purtroppo, però, dopo essermi confrontata con il responsabile del Servizio Politiche per l’Occupazione della Regione Molise, il dottor Vincenzo Rossi, abbiamo constatato la necessità di un intervento politico per sbloccare la situazione. Altrimenti, a causa dell’impasse verificatosi, queste madri e padri di famiglia non saranno più in grado di provvedere al sostentamento dei propri figli. Si tratta solamente di reperire materialmente la documentazione relativa all’avviso negli uffici preposti e ultimare, mediante il cosiddetto smart-working, l’inserimento delle domande sul sistema telematico INPS. Niente di impossibile! Ma affinché questo avvenga è necessaria l’autorizzazione degli organismi politici preposti. Spero vivamente che questo avvenga in tempi rapidi. La sorte di circa 500 famiglie molisane dipende da un piccolo gesto di buonsenso”.