Riceviamo e pubblichiamo nota della Consigliera regionale Filomena Calenda (Lega):
Non sarà di sicuro la mia persona a fomentare o a sminuire la portata di una discussione anche se accesa all’interno del partito, nonostante sia stata inopportunamente tirata in ballo.
Semplicemente, non mi interessano le diatribe, preferisco il confronto, il dialogo e il dibattito, quando, ovviamente, sono costruttivi. Per cui tutti gli animatori della festa si mettano l’anima in pace, sono interessata solo a dare risposte ai molisani.
Non mi interessano le prime pagine se poi oltre la cornice non c’è altro. Ho aderito alla Lega perché ne condivido i principi, le strategie di intervento e la condivisione delle scelte. Agire in maniera autonoma non fa bene al partito.
Ritengo e, così sgombero il campo da nuove e inutili strumentalizzazioni sulla mia posizione, che è tempo di occuparsi dei temi per i quali i molisani ci hanno dato fiducia. Con l’assessore Mazzuto ci siamo più volte confrontati su questioni delicate e tra queste proprio quella dell’accoglienza in Molise.
Ho incontrato non molto tempo fa il Prefetto di Isernia, sua eccellenza dottor Guida, a cui ho sollevato dubbi e chiesto un freno proprio sul numero elevato di immigrati in città. Nei prossimi giorni, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca, per giunta molto seri, sarà mia premura fissare un nuovo incontro con il prefetto, ma a questo punto chiederei un tavolo con i sindaci della provincia di Isernia.
Tutti siamo stati chiamati per trovare soluzioni, insieme sarà di sicuro più facile e produttivo. Subito dopo sarà la volta del territorio in provincia di Campobasso. Anche in questo caso è opportuno e mi preoccuperò di provvedere a fissare in tempi strettissimi un incontro con il prefetto di Campobasso, sua eccellenza, dottoressa Guia, unitamente ai sindaci della provincia.
La mia attività istituzionale, si badi bene, non è solo immigrazione e accoglienza. Sto lavorando ad un progetto di legge, come già accennato in altra occasione, che possa dare conforto psico-sociale, ma anche legale, agli imprenditori che sono finiti, sfortunatamente, nella rete del racket o che hanno seri e reali problemi economici.
Avanti tutta, prima il Molise, prima i molisani.