La Consigliera Regionale Filomena Calenda in riferimento alle ultime indiscrezioni sulla paventata chiusura del reparto di senologia dell’ospedale di Isernia esprimo la mia vicinanza a tutte le donne, alle pazienti, ai medici e al personale infermieristico, che quotidianamente fanno i conti con una profonda amarezza, a cui non possono neppure dare sfogo.
È ormai da diverso tempo che il nosocomio pentro è diventato bersaglio di speculazioni da parte di chi ad una attenta analisi dei fatti, ha preferito la strada piú semplice, ma invalidante. Il reparto di senologia di Isernia è un fiore all’occhiello della sanitá molisana. La struttura accoglie non solo pazienti dell’area pentra, ma anche donne, molte giovanissime, dell’Alto casertano e del basso Lazio.
Abbiamo assistito in passato ad una rivoluzione sanitaria basata su scelte scellerate, che nulla o poco avevano a che fare con una offerta che mettesse concretamente al centro il paziente in una visione globale di equilibrio territoriale. È incomprensibile questo accanimento da parte di chi ha potere decisionale.
Svuotare un territorio, iniziando a operare tagli significativi sugli aspetti piú importanti, come quello della salute dei cittadini, è inaccettabile. Saró al fianco di ogni donna per tutelare il diritto alla salute. Non possiamo permettere di chiudere reparti salvavita, non stiamo giocando alla roulette russa con il destino delle persone.
Sono certa che la sensibilitá di ognuno di noi, possa guidarci verso la scelta giusta, dando il giusto valore a strutture che da decenni restituiscono il sorriso alle famiglie e consentono a tantissime donne di continuare a guardare il futuro con occhi di speranza.
Il cancro alla mammella, rappresenta una delle principali cause di mortalitá, ma é anche vero che la medicina ha fatto passi da gigante. Il Molise ha professionisti di comprovata caratura umana e professionale, per cui i viaggi della speranza in luoghi dove si è solo dei numeri e non delle persone non rientrano piú tra le scelte principali delle pazienti.
Perchè tornare indietro nel tempo cancellando con un colpo di spugna i sacrifici di tante persone e gettare via la speranza dei molisani. Una soluzione c’è sempre, serve solo buona volontá, che tutti noi abbiamo. Una “battaglia” che non ha colore politico e che vedrà sicuramente il consenso unanime di tutta la classe politica per la tutela del diritto alla salute, che deve essere identico in ogni angolo della regione.