Così Filomena Calenda in qualità di Segretario Regionale della F.I.A.P. Federazione Italiana Autonoma Pensionati, nonché di Commissario Provinciale del PATRONATO ACAI, porta a conoscenza di tutti i pensionati che il 24 ottobre p.v. la CORTE COSTITUZIONALE, in seduta pubblica, delibererà se il decreto n. 65 del 2015, noto a tutti i pensionati come il “BONUS POLETTI”, sia conforme o meno alla Costituzione.
Il decreto, infatti, era stato varato dal Governo Renzi per frenare l’applicazione integrale e automatica della sentenza, della Consulta, n. 70 del 2015 cercando di rispettare il principio dell’equilibrio di bilancio e gli obiettivi di finanza pubblica con costi per lo Stato di oltre 18miliardi di euro, mentre con il sistema di rimborso a scalare i costi sono stati molto meno onerosi, e cioè 2,8 miliardi di euro che ad agosto 2015 sono finiti nelle tasche dei pensionati
Una restituzione assai parziale, mediamente meno del 12% del totale della mancata indicizzazione della perequazione. Il decreto governativo suddetto non era stato sufficiente per il ristabilimento dell’equità così come quanto restituito era lontano dalle legittime aspettative dei pensionati. Tutti i trattamenti in essere dovevano conservare nel tempo il ,loro potere d’acquisto in modo consequenziale, garantendo ai titolari la giusta prestazione adeguata. Poi le pronunce di Tribunali e della Corte dei Conti hanno dichiarato lo stesso decreto n.65 lesivo dei diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale; diritti che hanno le loro basi nei principi di ragionevolezza,
proporzionalità ed adeguatezza sanciti dalla Costituzione.
In sostanza, i pensionati che- nel 2012- percepivano una pensione mensile lorda che spazia da €1.420,00 a € 5.000,00 avrebbero dovuto avere coefficienti di rivalutazione che spaziano da € 86,55 mensili sino ad € 245,04 e con arretrati – dal 2012 ad aprile 2015- che vanno da € 3.114,79 ad € 8.832,57. C’è poi da ricalcolare il biennio 2015/2017.
Per i pensionati che, nel 2012, percepivano una pensione lorda mensile inferiore ad €i1.420,00 hanno regolarmente ricevuto l’aumento in base all’indice ISTAT.
Si precisa che per i pensionati che hanno avviato il contenzioso, intimando e ponendo in mora gli Enti previdenziali, non decadranno dal beneficio della perequazione e degli arretrati. Per coloro che non hanno avviato il contenzioso perderanno tali diritti. Però, questi ultimi, ove la Consulta, il 24 ottobre p.v. dovesse esprimersi favorevolmente in merito, potranno avviare il contenzioso, per cui le pensioni saranno rivalutate, e corrisposti gli arretrati, a decorrere da quella data.
Il Patronato ACAI- Sede Provinciale di Isernia- Via Berta 90 è a completa disposizione
dei pensionati interessati.
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