Ricorderete certamente le grandi apprensioni e i sit – in di protesta davanti la sede del Consiglio Regionale, in pianta stabile ad ogni seduta consiliare del martedì, dei precari degli Uffici del Lavoro del Molise. Problematica che aveva bisogno di tempi e interessi non solo regionali, ma soprattutto dal Governo che fino a qualche anno fa non disponeva di fondi adeguati per la stabilizzazione di chi da anni viveva nell’incertezza di un lavoro estremamente precario, che aveva portato anche a numerosi licenziamenti, altro che stabilizzazione.

Con comunicazione giunta oggi dal Ministero del Lavoro, vi sono delle novità importanti. Il Ministero ha autorizzato ‐ come era stato richiesto dalle Strutture Regionali dell’Assessorato al Lavoro ‐ un maggior numero di assunzioni per il Piano di potenziamento dei Centri per l’Impiego.
Ciò significa che il numero iniziale dei posti messi a bando equivalente a 35 unità, è
salito adesso a 75 e resta confermata la modalità di assunzione a tempo
indeterminato. Una notizia che non può che riempire di gioia chi ambisce a restare  in questa terra martoriata dalla penuria di stabilizzazione e di lavoro, assolutamente difficile da trovare e soprattutto mantenere.
L’aumento delle unità lavorative rientra nell’ambito delle disponibilità finanziarie
riconosciute alla Regione Molise anche per i percorsi di stabilizzazione.
“Accolgo con soddisfazione la nota di autorizzazione giunta quest’oggi  dal Ministero
del Lavoro ‐ ha riferito l’Assessore regionale Filomena Calenda ‐ perché apre altri
spiragli di ripresa e rilancio delle politiche del Lavoro nella nostra regione.

Il lavoro condotto assieme alla struttura nelle scorse settimane anche con le istanze inoltrate al Ministero per il riconoscimento di disponibilità economiche che consentissero un
maggior numero di assunti all’interno dei Centri per l’Impiego, è anche la
dimostrazione di quanta attenzione viene riservata ad ogni iniziativa costruita per
soddisfare la ricorrente e necessaria richiesta di lavoro da parte dei cittadini
molisani”.