Buche, pietre e polvere nei periodi asciutti, come quelli correnti, dinanzi al “Mons. Testa”, istituto scolastico dell’obbligo di Venafro frequentato da diverse centinaia di bambini e fanciulli di infanzia e primaria ; viceversa fango e pozzanghere nei periodi piovosi. In entrambi i casi a ritrovarsi a mal partito sono i fruitori del servizio didattico pubblico, vale a dire i minori, costretti quotidianamente alla polvere, alle pietre, alle buche, alle pozzanghere o al fango ( a seconda della stagione … ), ossia ad pessima pavimentazione all’ esterno alla loro scuola senza che dal Comune ci si decida ad intervenire.

E tutto questo è in piedi da anni, con oggettive difficoltà di alunni e genitori per entrare o uscire da scuola. Stiamo scrivendo di un’area scolastica dell’obbligo (costituita da un edificio in muratura e dal cosiddetto “Camelot”, i prefabbricati impiantati decenni addietro) tra le più frequentate della città e ciononostante relativamente accudita. “Chiediamo una diversa attenzione da parte dei settori municipali preposti -affermano tanti papà e mamme dei minori del “Mons. Testa”- nei riguardi della scuola frequentata dai nostri figli. Concorre alla completa azione educativa dei minori anche un edificio pienamente funzionale ed in perfetto stato, aspetti purtroppo che mancano alla scuola di Via Machiavelli”. Quindi la segnalazione sempre da parte dei genitori degli alunni del “Testa” di un problema enorme per l’istituto in tema : la sua ubicazione in un’area densamente popolata e la conseguente mancanza di ampie aree esterne di parcheggio e di comode strade di accesso e deflusso delle auto.

“La scuola dei nostri piccoli -affermano le famiglie- è circondata da abitazioni, luogo religioso ed attività. Di conseguenza non ci sono comode aree esterne di parcheggio né strade in grado di assicurare tranquilli accessi e deflussi delle vetture. Noi e i nostri figli camminiamo pericolosamente tra le auto che arrivano o che cercano di ripartire, con disagi e problemi facilmente immaginabili. Occorre urgentemente intervenire sul “Mons. Testa” per l’incolumità e la sicurezza di tutti, e per conferire all’istituto un aspetto più confacente al ruolo che svolge ”.

Tonino Atella