La CGIL – CISL E UIL; Casartigiani, Confindustria Molise, Confcommercio, CNA, Confartigianato, ANCE/ACEM MOLISE, U.R.A. (Artigiani), Confesercenti, CIA, Coldiretti Molise tutti contro Toma.

Sindacati e imprese disertano il tavolo del Comitato di sorveglianza e attaccano il governo regionale: contestano, innanzitutto, il metodo perseguito dal Presidente Toma CGIL, CISL e UIL, insieme a tutte le Organizzazioni Imprenditoriali più rappresentative hanno deciso di disertare le riunioni già fissate dei Comitati di Sorveglianza del Piano Operativo Regionale e quelle che saranno organizzate per le prossime programmazioni dei fondi europei e nazionali.
Tali incontri, a loro modo di vedere, sono ormai degli appuntamenti rituali svuotati di ogni significato programmatico e politico.
In una lettera inviata al Presidente Toma denunciano che il governo regionale ha relegato i rappresentanti del Partenariato al ruolo di semplici spettatori.
Proprio per questo motivo, le Organizzazioni partenariali, hanno deciso, a partire dalle riunioni del Comitato di Sorveglianza, di dichiarare la loro indisponibilità a partecipare a incontri con il Governo regionale OVE NON VENGA IMMEDIATAMENTE ripristinata una NORMALE PRASSI DI CONFRONTO continuo e permanente sui temi più decisivi per il territorio.
Le organizzazioni, ritenendo comunque necessario un loro contributo in questa delicata fase per il Paese e per la Regione, hanno elaborato un DOCUMENTO comune evidenziando alcuni punti ritenuti propedeutici ad ogni azione programmatica.
Il loro impegno è volto – dichiarano – a spingere, anche gli interlocutori regionali, a confrontarsi su una prima dirimente riflessione : la ripresa del Molise è condizionata dall’obiettivo del riequilibrio del Mezzogiorno con le altre aree del Paese.
In primo luogo, quindi, nel documento pongono la necessità di valutare l’effettiva validità dell’attuale assetto istituzionale regionale, la cui valenza in alcuni campi, soprattutto quelli che dovrebbero garantire fondamentali diritti universali e costituzionali, si è rivelata totalmente inadeguata.
“La pandemia ha insegnato – sostengono le Organizzazioni molisane del Partenariato- che il Paese o riprende a crescere tutto insieme, attenuando squilibri territoriali, sociali, economici e ambientali, o non ce la farà a superare la grave crisi economica che giorno dopo giorno lo sta avviluppando.”
Sarebbe fondamentale, in questa fase, riportare allo Stato centrale tutte quelle competenze che hanno una influenza sul piano globale e avviare, contestualmente, una riflessione sulle configurazioni dimensionali delle Regioni. Una riflessione che consenta la piena esigibilità di diritti e di servizi.
A partire dalla Sanità e dal conseguente diritto alla salute, che proprio la pandemia con la quale ancora ci confrontiamo ha elevato a fenomeno mondiale. Ma la stessa cosa vale per i trasporti e la mobilità, per le infrastrutture, l’ambiente, l’istruzione, il turismo, le politiche energetiche, il lavoro!
Al secondo punto pongono, quindi, la necessità di una nuova di fase di industrializzazione del Mezzogiorno che privilegi strategie aziendali di crescita dimensionale attraverso processi di innovazione tecnologica con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.
In questo disegno rivendicano la necessità di recuperare gli stabilimenti industriali abbandonati o non più utilizzati, per destinarli a nuove iniziative produttive con proposte innovative e condivise in materia di defiscalizzazione, rispetto della sicurezza e dei Contratti Nazionali di riferimento e attenzione alle politiche di salvaguardia ambientale.
Terzo elemento su cui si concentra il documento è il recupero del divario infrastrutturale. Gli investimenti da destinare a questo obiettivo dovrebbero, tra l’altro, valorizzare e potenziare il ruolo delle Zone.
Economiche Speciali, affinché attraverso questo strumento si possa coniugare nuovo sviluppo economico con infrastrutture intermodali a rete per rendere la logistica del Mezzogiorno più moderna ed efficace.
In questa prospettiva, per quanto riguarda il Molise, andrebbe realizzato il collegamento tra Termoli, portodi riferimento della Zes del Molise e il porto di Napoli, porto di riferimento della Zes campana, con svincolo al casello di Mignano Montelungo da realizzare secondo il Piano Anas del 2016. Uno svincolo che snellirebbe anche il collegamento tra il Molise e Roma.
Le scriventi Organizzazioni continueranno incessantemente nell’opera di ricerca del confronto e del pieno ESERCIZIO del ruolo di rappresentanza e, nelle prossime ore, parteciperanno la loro posizione a tutti gli organismi istituzionali competenti, ai parlamentari molisani e alle proprie strutture di riferimento nazionale convinte della circostanza che il Partenariato rappresenti un elemento imprescindibile per la
programmazione delle strategie e degli interventi che riguardano il presente e il futuro del Paese e della realtà molisana.

La risposta di Toma. Mi stupisco, ma sono a disposizione per ogni chiarimento

<<Sono stupito da questa presa di posizione dei sindacati e delle associazioni di categoria. Le decisioni che il governo regionale intraprende, certamente non sono monocratiche, ma sono basate sull’ascolto. Ho incontrato i sindacati in almeno 17/18 occasioni, tre delle quali vertevano sulla ripresa, sulla ripartenza del post covid.

Per cui ho ascoltato i sindacati, ma ho incontrato anche le associazioni di categoria, prima di emettere i bandi per capire come dovevano essere strutturati e per raccontare loro, le nostre intenzioni.

Sono quindi meravigliato da questa lettera. Ieri avevamo una riunione con i costruttori edili, ho chiesto ai rappresentanti edili per quale motivo avevano aderito a quella informativa, loro mi hanno detto che  non avevano aderito, anche questo è un aspetto da chiarire. Erano venuti da me per fare i complimenti all’amministrazione regionale in quanto avevamo azzerato i pagamenti della ricostruzione post sisma del 2002.

Erano venuti da me per conoscere le prospettive per i nuovi lavori, visto che abbiamo avviato 45 milioni di euro sul dissesto idrogeologico.

Per chiarimenti, comunque, ho fatto predisporre alla mia segreteria una riunione per martedì prossimo con tutti i vertici delle organizzazioni firmatarie questo documento, così ci guarderemo in faccia, chiariremo le esigenze che loro manifestano. Certo se è solo un’esigenza di ascolto, continuo a rimanere meravigliato, in quanto, quando abbiamo approvato, il DEF 2020/2022 loro sono stai consultati per iscritto addirittura e hanno fatto pervenire le loro osservazioni. Poi, chi amministra potrebbe accogliere quelle osservazioni o potrebbe anche non accoglierle con delle precise motivazioni. Comunque resto a disposizione per ogni chiarimento>>.