La Regione Molise ha rendicontato per il periodo 2007-2013 (dati aggiornati a giugno 2017), per il FSE 101,6 milioni (il 98,7%) a fronte di un finanziamento totale di 102,9 milioni di euro, mentre per il FESR sono state rendicontati 141,4 milioni di euro (il 99,9%) su un totale di 141,5.

“Quindi se l’obiettivo quantitativo di spesa nella passata programmazione può considerarsi quasi raggiunto – commenta la UIL –rimane aperto l’aspetto qualitativo della spesa.  Basti pensare, dati alla mano, come la dispersione delle risorse sia reale: nella passata programmazione tra tutti i fondi comunitari su una spesa monitorata di 574 milioni di euro sono stati messi in campo 5.328 progetti (107 mila euro di media per progetto).”

Qualche ragionamento di prospettiva, invece, la UIL Molise lo vuol fare sulla programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020.“Una programmazione ad andamento lento”: questa l’accusa, condita da ironia.

Stando ai dati pubblicati sul sito della Commissione Europa e forniti dalla UIL, su un totale di 361,3 milioni di euro tra FESR, FSE e FEASR, gli impegni di spesa sono 95,6 milioni di euro (il 26,6% del totale a fronte di una media nazionale del 32,7%). Resta irrisoria se non nulla la spesa rendicontata che è di 2,4 milioni di euro (lo 0,7% del totale). In particolare il FESR su 105,9 milioni di euro gli impegni di spesa sono di soli 14,8 milioni di euro (il 13,9% del totale), mentre la spesa rendicontata è di 1,2 milioni di euro (1,1% del totale). Il FSE su un totale di 47,7 milioni di euro presenta un livello di impegni di 12,7 milioni di euro (il 26,7% del totale) ed un spesa rendicontata pari a 1,2 milioni di euro (il 2,4% del totale). Mentre il FEASR presenta livelli di impegni di spesa al 32,8% (68,1 milioni di euro su un  totale di 207,7 milioni di euro, ma la momento non sono state rendicontate spese a Bruxelles.

“La parola d’ordine che la UIL Molise si vede costretta nuovamente a lanciare è “accelerazione”. Accelerazione della spesa dei fondi comunitari, accelerazione della spesa degli interventi previsti per il Patto per il Sud. Anche perché spendere presto e bene le risorse a disposizione per lo sviluppo e la coesione sociale porta ad avere anche un impatto maggiore in termini di ricchezza prodotta (PIL). Infatti il PIL in Molise, nell’ultimo anno, è cresciuto dell’1,2% a fronte di una media nazionale dell1,3%, molto lontano però, di circa 15 punti rispetto all’inizio del secolo. Lo stesso PIL pro capite, che è di 18.955 euro, molto lontano dalla media nazionale (27.856 euro), cresce nell’ultimo anno del 2,1%, ma rimane lontano dai livelli del duemila di 12 punti percentuali.”

“Qui da noi mi sembra proprio che: quando non ci sono i soldi si piange e ci si dispera, e quando i soldi ci sono non si è capaci nemmeno di spenderli e si tira in lungo. Impegni possibili messi nel cassetto, bandi in ritardo e ulteriormente prolungati, opportunità rimandate nel tempo. Così non va proprio bene. Per forza che poi la ricchezza circolante ed il Pil ne risentono. E ne risente anche l’occupazione, quando non ci sono investimenti, non aumenta la produttività,  e si tengono da parte le risorse economiche invece che usarle come un volano per la ripresa.” Così Tecla Boccardo. Ed eccoli i dati: il tasso di occupazione è al 51,9% a fronte di una media nazionale del 57,2%; il tasso di disoccupazione è al 12,8% a fronte di una media nazionale dell11,7%; l’occupazione nel suo complesso cresce del 4,3% ma con un forte aumento dei part time involontari e dei contratti a termine. “Se questa è la nostra ripresa… c’è poco da stare allegri. Lo diciamo ancora una volta: serve la  programmazione di uno sviluppo sostenibile, coerente e di ampia portata”.