Nei giorni scorsi l’Istat ha proposto un focus “madri sole con figli” sulla condizione delle mamme in Italia con figli minori.“La fotografia è ancora una volta spietata e  conferma come essere madri nel nostro Paese, vuol dire misurarsi continuamente con situazioni critiche: condizioni economiche sempre più svantaggiate; mancanza d’integrazione e stabilità lavorativa; carichi di cura sempre più pesanti; difficoltà nel fronteggiare i rischi quotidiani per sé e per i figli.” Questa la valutazione a caldo di Boccardo, leader sindacale delle UIL.

Nel biennio 2015/2016 ci sono sempre più nuclei  monogenitoriali con almeno un figlio minore, per un totale di 1 milione e 34 mila, di questi le madri sole sono l’86,4% ( 893 mila), mentre i padri molti meno (141 mila).Le condizioni economiche delle madri sole peggiora sempre di più: l’11,8% del totale è in povertà assoluta, il 42,1% è a rischio povertà ed esclusione sociale e nel Mezzogiorno si arriva al 58%.Nel 2016 lavora il 63,8% delle madri sole (nel 2006 erano il 71,2%), una su quattro è inattiva, l’11,8% è disoccupata. Quasi la metà del totale delle madri sole non può far fronte ad una spesa imprevista, non può andare in vacanza, quasi 1 su 5 non riesce a pagare bollette, affitto o mutuo.“Questi sono i dati nazionali – avverte la sindacalista –ma, se ognuno guarda anche solo al contesto della propria cerchia familiare o al giro delle conoscenze, ben si intuisce come questo fenomeno si presenti ormai anche in Molise, e non proprio in modo marginale.”

Le proposte del Sindacato: “È necessario intervenire strategicamente per far fronte alla povertà materna coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e sociali, ponendo l’accento proprio sulla necessità e libertà di lavorare: ricordiamo, infatti, che gli ultimi dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro confermano come le donne (mamme) che si sono licenziate sono state  24.618 e hanno specificato motivazioni legate alla difficoltà di assistere il bambino (costi elevati e mancanza di nidi) o alla difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. Sosteniamo, pertanto, la necessità di incrementare politiche attive per l’occupazione femminile, più misure nazionali e regionali a sostegno della conciliazione tempi di vita e lavoro, più condivisione delle responsabilità tra i genitori dei carichi di cura, equa distribuzione e presenza di servizi territoriali, soprattutto per la prima infanzia.”

“Questa battaglia per le mamme è soprattutto, un impegno del sindacato per i bambini molisani.” Argomenta Boccardo:“Uno su dieci sono i bambini che vivono in contesti familiari caratterizzati dalla povertà o dal rischio di indigenza, dove ci sono disoccupati di lunga durata che hanno ormai perso gli ammortizzatori sociali, lavoratori ‘deboli’ che non fanno che poche ore di lavoro ed hanno basse retribuzioni, precari, lavoratori discontinui, lavoratori in nero super sfruttati e senza alcuna protezione sociale. Non sempre e non dappertutto arriva la solidarietà della famiglia più ampia, spesso non bastano nemmeno i risparmi e le economie dei nonni. Penso ai bambini che non sempre riescono ad avere un pasto caldo al giorno, che non fruiscono del conforto di un’abitazione idonea, riscaldata, sicura, , che spesso non hanno neppure un luogo pubblico attrezzato dove poter giocare, che non hanno la serenità che la loro età dovrebbe assicurare a tutti.”

“Poi magari, qui da noi, non c’è in modo esteso lo sfruttamento del lavoro minorile, ma la condizione di molti nostri bambini e di tanti giovani ragazzi molisani che vivono condizioni di enorme disagio, chiama le nostre coscienze e pretende, da parte di tutti, un maggior impegno per affrontare i problemi strutturali della nostra economia e far ripartire il Molise con un po’ di benessere e ricchezza in più, da distribuire, a tutti, restituendo anche a loro il diritto di sognare.”