“Che il nostro paese ‘sia indietro’ sul tema del rafforzamento delle competenze, non solo dei ragazzi e delle ragazze, è da tempo evidente. Questa forte criticità emerge ancora di più di fronte al rapido processo di cambiamento derivante dalla competizione “globale” e dalla digitalizzazione che modifica, strutturalmente, il modo di pensare, produrre e lavorare. Di fronte a tutto ciò, occorre, innanzitutto, un forte investimento sul sistema di istruzione affinché la scuola pubblica sia messa in condizione di alzare l’asticella delle competenze di base e trasversali. È necessario, inoltre, valorizzare i percorsi di formazione post diploma maggiormente aderenti al complesso sistema produttivo del Paese.” Questa la vera sfida che si trova davanti il nostro Paese a parere di Tecla Boccardo, che della UIL molisana è la Segretaria generale.

Che rivendica come “dalla prossima legge di bilancio deve emergere un primo segnale aumentando le risorse in generale per la scuola del domani e, nello specifico, per gli strumenti più adatti a coniugare formazione e sbocchi occupazionali come gli istituti tecnici superiori (its) e l’apprendistato.”

“Formazione e accrescimento delle competenze sono però partite che si devono giocare anche a livello territoriale: valutazione dei bisogni, delle persone da occupare e del sistema produttivo, attraverso i centri per l’impiego qualificati e rilanciati; formazione professionale pubblica rafforzata nel personale e nei mezzi; integrazione con la formazione distribuita dai privati; valorizzazione di quei tirocini che davvero ‘insegnano’ e non solo forniscono alle imprese manodopera a basso o nessun costo.” Queste le ricette della sindacalista.

“Le parti sociali – fanno notare dalla UIL – sono già dentro questo processo di investimento sulle competenze dei giovani, degli inoccupati e dei lavoratori. Attraverso la contrattazione e i fondi per la formazione continua contribuiamo, anche in Molise, al raggiungimento dell’obiettivo: più competenze, più istruzione, più occupabilità.”

“Rafforzare le competenze  non può rimanere uno slogan. Sono necessarie risorse, ma ancora di più serve, subito e convintamente, una politica che se ne occupi davvero. Altrimenti la ripresa, l’industria 4.0, la globalizzazione del sapere e del saper fare, ci passano sotto il naso.”