Ha vinto il Molise: i nostri operatori della sanità con contratto stabile, le professionalità che rientrano in Regione.

Hanno vinto i lavoratori precari che non si sono arresi mai ed hanno pressato, hanno sollecitato l’Amministrazione ad adottare provvedimenti, hanno incalzato la politica perché si assumesse le responsabilità di una vera sterzata in tema di precariato e che con sacrificio hanno sorretto negli anni un sistema sanitario consumato. Sono queste le professionalità a disposizione delle nostre genti e il presupposto fondamentale per servizi socio sanitari di qualità. Di cui c’è assolutamente bisogno.

Ha vinto il Sindacato confederale. Cgil, Cisl e Uil sono i protagonisti, a livello nazionale, del decreto Madia e delle norme che consentiranno la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Ed anche qui il sindacato è stato il protagonista di una trattativa talvolta tesa ma sempre “nel merito”, di un accordo quadro di immediata applicazione e di lunga prospettiva.

Hanno perso coloro che pensavano possibile “una guerra fra poveri”, una contrapposizione fra chi, emigrato per lavoro, vuole ricongiungersi alla famiglia e chi, precario da sempre, vuole un lavoro più stabile e sicuro, finalmente.

Hanno perso taluni sindacati di settore, corporativi e spesso autoreferenziali, che non vedono ad una spanna dai loro interessi, si presentano agli incontri gonfi di arroganza e impreparati nel merito.

Ha pareggiato, ma di misura come sempre, l’Amministrazione che ha tenuto i numeri chiusi nei cassetti e non ha colto da subito le soluzioni possibili, che pure c’erano come si è visto.

Ha pareggiato la politica molisana, che ha affrontato ieri una vicenda che era calda da tempo. Serviva un rigurgito di orgoglio e una capacità di governare i fenomeni e smettere di farsi travolgere solo dalle emergenze.

Sta di fatto che, quello di ieri sera sul personale della sanità, è un buon accordo. Deve essere solo il primo di una serie di accordi che consentano di superare il precariato e di valorizzare le professionalità per garantire ai molisani servizi di qualità: nella sanità, nei comuni, in tutte le pubbliche amministrazioni, vero volano per la ripresa economica, occupazionale e sociale del Molise. Ma non vanno dimenticati nemmeno i precari del settore privato, i troppi somministrati, i tanti lavoratori mal pagati e con lavoro “a scadenza”, o addirittura a nero.

La UIL, come d’altra parte gli altri Sindacati confederali ed i lavoratori che in loro hanno creduto e con loro hanno combattuto, è consapevole che ieri è stata vinta un’importante battaglia. Ma la UIL vuole che sia vinta qui la guerra “per un lavoro vero, di qualità, sicuro, stabile, per tutti”.