“Mentre la campagna elettorale per le prossime amministrative vede impegnati politici e amministratori di ogni genere nella presentazione dei candidati e nella chiusura delle liste, un altro duro colpo viene assestato al Molise: l’accorpamento dell’Area Compartimentale regionale dell’Anas a quella abruzzese”.

 Così, la segretaria della UIL Molise che prosegue: “Un’altro pezzo che se ne va!

Se da un lato ci si difende alla meglio per scongiurare la dismissione di caserme e uffici di pubblica utilità, o rispetto agli ulteriori tagli alla sanità o alla scuola, dall’altro i grandi gruppi come Poste Italiane, Trenitalia, RFI e adesso Anas, proseguono nella loro politica di tagli indiscriminati di sedi periferiche, anche se regionali, abbandonando territori come il Molise e il Sud dove, inoltre, sono sempre meno anche gli investimenti messi in campo per migliorare o potenziare i servizi  rispetto al resto d’Italia”.

 “Quotidianamente, attraverso le singole categorie, ci impegniamo con tutte le nostre forze a sollevare questa drammatica situazione, ma se la politica a livello nazionale e regionale non ci mette il suo impegno,  i risultati continueranno a essere questi. E le conseguenze non sono poi così difficili da immaginare.

C’è bisogno di un’azione più incisiva e che le nostre rappresentanze istituzionali devono mettere in campo sui tavoli nazionali con forza e determinazione, per bloccare questa continua emorragia di presidi e servizi al cittadino”.

 “Ci piacerebbe che lo stesso impegno messo in campo per la campagna elettorale venisse riservato anche per difendere il territorio da questo svuotamento di funzioni e centri decisionali per  tutelare l’autonomia regionale che, prima delle poltrone, resta fondamentale per  garantire i diritti e servizi. Non si può pensare di delegare ad altri le nostre emergenze e necessità come la viabilità, il trasporto pubblico o i servizi postali; temi tra loro diversi ma in egual modo importanti per la tenuta della nostra regione e il benessere dei suoi abitanti”.

 Se ci si batte per ottenere risorse, per impegnarle e spenderle al meglio, con l’obiettivo di restituire un’opportunità a questa terra, non ci si può distrarre o, ancora peggio, ignorare accadimenti di questo tipo, che mettono in discussione l’azione amministrativa, operativa e attrattiva di una regione.

E con l’aria che tira, conclude Boccardo,  distrarsi sui temi dell’autonomia di un territorio non è proprio strategico.”